-FUMETTO- Fulvio Risuleo – Pixel (ultra)


Titolo: Pixel

Autori: Fulvio Risuleo

Casa Editrice: ultra

Prezzo: 15,90 €

ISBN: 9788867764358

 

Nell’era dell’alta definizione vedere un coccodrillo e un dinosauro illustrati attraverso i pixel, crea in noi una certa nostalgia, non tanto per il passato e per la grafica spartana a 8 bit del Commodere 64, ma piuttosto per i sentimenti, quelli veri e profondi, difficili ancora da assaporare in un mondo così effimero e labile come quello in cui ci troviamo a vivere; un dinosauro e un coccodrillo, amici nel mondo animale cercano qualcuno che li sappia condurre: un leader, un mentore, una guida, un qualcosa che riesca a dare colore e a scaldare in un mondo così freddo come quello del computer e della macchina, un mondo bianco e graficamente perfetto, didascalico e opprimente, ma allo stesso tempo oscurato dalla forza della parola, dalla scambio emozionale, dall’esigenza di esprimere le proprie emozioni in contesti fuorvianti e metafisici, ma carichi di significato.

Il giovane regista romano, classe 1991, Fulvio Risuleo, con delicatezza quasi commovente ci racconta di un mondo ancora possibile, di uno spettacolo nascosto dietro al sipario di un teatro che si chiama vita e che per l’occasione si veste di una grafica semplice ed essenziale, pura, dove appunto l’esigenza di apparire è prepotentemente sovrastata dall’esigenza di essere, due amici che si incontrano per dare un senso alle loro vite, interrogandosi costantemente sul futuro che li attende e dopo un sogno alquanto strano di dinosauro, cercano qualcuno che in qualche modo sia figura carismatica da seguire per futuri radiosi o più semplicemente per dare un senso alle proprie, piatte, vite.

Ecco allora l’idea di invitare i propri amici animali ad un pic-nic al mare, gran parte del fumetto è concentrato sul farci conoscere le caratteristiche peculiari che delineano il profilo di questi: la gallina, il serpente, la giraffa, l’elefante, la balena, solo per citarne alcuni; animali con il loro carattere che segnano, e si sente, il confine in grado di generare dissapori e intese, costrutti e abbandoni, sino a raggiungere ad un finale meraviglia che allaccia maggiormente la realtà al sentimento, la semplicità all’enormità degli argomenti affrontati.

Un fumetto originale e di certo essenziale per i giorni in cui viviamo, una piccola grande opera narrativa che si discosta dalla bellezza estetica per comunicare attraverso linguaggi nuovi, che vanno oltre gli aggiornamenti dei software mensili, garantendosi di diritto un posto nella narrativa d’avanguardia, come esperimento ben riuscito, capace di creare sorrisi spontanei e dando forma a personaggi indimenticabili e di forte impatto emotivo strutturati come architetture geometriche dal grande cuore.

Per maggiori info e per acquistare il fumetto:

http://ultraedizioni.it/authors/fulvio-risuleo/?orderby=menu_order

 

NoN – Sancta Sanctorum (Garage Records/I dischi del minollo)

NoN: esce il 15 luglio su Garage Records e I Dischi del Minollo il nuovo disco Sancta Sanctorum

Ricerca poetica per il nuovo disco dei NoN e aggiungerei anche licenza poetica nel raccontare a parole legami contorti ed esigenze quasi mistiche che intrappolano i pensieri in una tela precostituita e alzano il tiro riciclando prepotentemente una dark wave di fine ’80 che porta con sé il sapore dei CCCP, accompagnando il tutto dalla pesantezza dei tasti del piano che sembra suonato direttamente da Dino Fumaretto, tanta è la passione, tanto è il coinvolgimento, fino ad includere l’inusuale presenza di strumenti non strumenti come scatole per chiodi e orpelli da ferramenta che danno un senso maggiore alla sperimentazione sonora che abbiamo davanti.

Il luogo sacro per eccellenza, il posto mistico e arcano è raccontato nella sacralità bucolica delle canzoni dei Non che dopo l’incisivo Sacra Massa riescono a convogliare le speranze di una nuova musica per questa Italia, grazie ad un lirismo intenso e racchiuso dalle ombre che ricoprono il nostro incedere quotidiano, un’esigenza militante che raccoglie la paura e la ingloba, parlando d’amore vissuto in pezzi capolavoro come Reti e pareti, o Sostanza, quest’ultima scritta e cantata anche da Luca Barachetti, senza dimenticare le meraviglie crepuscolari di Bukowski piange e Come l’ombra, per un disco che insegna ad essere esigenza di non fermarsi alle apparenze, un album che è esso stesso evoluzione verista per città abbandonate grondanti sangue.

Emiliano Mazzoni – Profondo blu (Private Stanze)

Cantautore sopraffino che incrocia egregiamente la lezione di De André per passare all’internazionalità dei compianti, ma pronti alla rinascita Cousteau, per atmosfere notturne e marine che assaporano l’identità del Badalamenti di inizio ’90 in una ricerca sonora che vede un pianoforte guidare efficacemente racconti interiori e di una bellezza traboccante, abbandonando il frastuono di ogni giorno e scavando dentro, un piccolo posto dove vivere, un piccolo posto dove abitare, un posto da raggiungere per trovare finalmente un porto in cui vivere.

Emiliano Mazzoni è delicatezza in musica, quella capacità rara di esprimere con le parole gli attimi che ci siamo lasciati alla spalle, sul filo del rasoio, tra introspezione verista e amarcord emozionali che hanno il profumo dei fiori dei campi che odoravamo da piccoli, queste dodici canzoni sono la summa di un pensiero che è vita già nel primo pezzo Al mio funerale fino a quel S.Valentino nella cassa che è un ritorno alle origini, passando per una figura materna raccontata e intravista tra fotografie ingiallite e quel passare del tempo a far da sfondo per istantanee che non torneranno più.

L’idea di mettere in musica tutto questo sa di nostalgia  che attanaglia e lega il cuore a qualcosa che non possiamo definire, questi pezzi sono le tracce di qualcosa che ci siamo lasciati dentro e che, come mare in tempesta, custodiamo segretamente, pronti a quell’esplosione finale che sa di tiepido abbandono e di sorrisi negati.

Jasmine gli Sbalzi – Fellem Potoane (Big Lakes)

Punk rock che si getta al suolo e colpisce come proiettile a lacerare gli ideali precostituiti e inventati, troppo amari, troppo lisergici e abbondantemente sudanti vita, tanto da confezionare un disco che è una sperimentazione viva di un punk trasformato che attinge direttamente le proprie idee e le sue profonde radici nella ferrettiana memoria dei primi CCCP a comprimere un’esigenza materiale di raccontare il nostro mondo raccolto tra le macerie del tempo, in una continua evoluzione che è puro attimo di vita vissuta e racconto tracotante desiderio di essere ancora un giovane fuoco d’artificio che inonda l’aria di meraviglia.

A due anni di distanza dal primo EP, La fine dell’eternità, i nostri Jasmine gli Sbalzi continuano il loro percorso incisivo di studio legato all’improvvisazione, il tutto caratterizzato da una forte capacità intrinseca e diretta nel raccontarsi in interludi e tripudi, con un singolo, Mi sento Mario, che è la summa del loro concetto di invettiva, pronto a scaricare al suolo i paradossi di questa società, in mezzo alla passione, legata alla sopravvivenza, grazie anche ad un punk rock introspettivo e corale  che mescola di continuo le carte nel mazzo, per regalarci attimi di purezza esistenziale da ascoltare ad altissimo volume.