Dragoni – Incagli (Big lakes/Mangiare bene dischi)

Atmosfere da musica da cameretta intrisa di suoni che accumulano bellezza ad ogni ascolto intascando una prova dal sapore dolceamaro in grado di contrastare l’aridità di questi giorni in divenire. Il disco di Dragoni, progetto davvero interessante che non respira pienamente la deriva indie pop degli ultimi anni, è un concentrato autorale fatto di carezze prima di dormire, fatto di sostanza e bagliori capaci di nascondere il superfluo, sottolineando, ancora una volta, la semplicità e l’onesta di una musica e di un suono più in generale che modella il tempo che modella le mode, raccontando parti importanti di un universo in via di definizione. Dalla strumentale Autunno fino a Double decker bus passando per il singolo Sara o la stessa title track, il nostro riesce, con stile personale, a ritrovare nella leggerezza del momento, un proprio angolo di mondo da occupare.


Jasmine gli Sbalzi – Fellem Potoane (Big Lakes)

Punk rock che si getta al suolo e colpisce come proiettile a lacerare gli ideali precostituiti e inventati, troppo amari, troppo lisergici e abbondantemente sudanti vita, tanto da confezionare un disco che è una sperimentazione viva di un punk trasformato che attinge direttamente le proprie idee e le sue profonde radici nella ferrettiana memoria dei primi CCCP a comprimere un’esigenza materiale di raccontare il nostro mondo raccolto tra le macerie del tempo, in una continua evoluzione che è puro attimo di vita vissuta e racconto tracotante desiderio di essere ancora un giovane fuoco d’artificio che inonda l’aria di meraviglia.

A due anni di distanza dal primo EP, La fine dell’eternità, i nostri Jasmine gli Sbalzi continuano il loro percorso incisivo di studio legato all’improvvisazione, il tutto caratterizzato da una forte capacità intrinseca e diretta nel raccontarsi in interludi e tripudi, con un singolo, Mi sento Mario, che è la summa del loro concetto di invettiva, pronto a scaricare al suolo i paradossi di questa società, in mezzo alla passione, legata alla sopravvivenza, grazie anche ad un punk rock introspettivo e corale  che mescola di continuo le carte nel mazzo, per regalarci attimi di purezza esistenziale da ascoltare ad altissimo volume.