Linda Collins – Tied (Urtovox Records)

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Voci che oltrepassano il chiacchiericcio assordante di questo tempo. Voci che riscaldano e continuano il proprio percorso nell’inesauribile bisogno di trovare una strada che porti verso casa, una strada da poter chiamare per nome. Il collettivo Linda Collins, in questo primo disco, amplifica vedute attraverso un album in dissoluzione che abbraccia le soluzioni elettroniche e le atmosfere ricreate di band come Amycanbe, Notwist, Low  in una calma apparente che ingloba la società contemporanea per lasciare all’ascoltatore spazi e vedute sempre più ampie da poter comprendere. Tied è un disco immediato, ma nell’insieme complesso. Le melodie entrano come sussurri, ma per riuscire ad estrapolare la forma completa del tutto abbiamo bisogno di tempo. Un tempo speciale quello di Sometime, Kids#1, Overrated, For Linda. Un tempo e una musica che richiedono apertura al mondo intorno, alle collaborazioni, all’unione. I Linda Collins riescono nell’intento di creare un disco notturno, intimo e introspettivo. Un album semplicemente bello.


Angelo Sicurella – Yuki-O (Urtovox Records)

Sintetizzatori minimali che lasciano tracce di polvere magica capace di comprimere gli spazi ed accendere bagliori, disegnare rapidamente brividi di calore accompagnati da una voce riempitiva che scalda e conduce attraverso un universo reale e tangibile. Yuki-O è il primo disco da solista di Angelo Sicurella, cantante e musicista di Palermo, già con Omosumo, un album notturno e meditativo in grado di rappresentare al meglio un’oscurità fatta di stelle e silenzio, di riappacificazione con il mondo dopo amori fuggiti lontano, oltre i nostri sguardi. In questa produzione ci possiamo sentire echi dei La Crus e degli ultimi lavori da solista di Cesare Malfatti, sfiorando le latitudini di Pieralberto Valli in composizioni che navigano tra i flutti della ragione e si stagliano lì nel mondo contemporaneo, in un mondo che non si ferma e che rappresenta, come specchio, le nostre fragilità più nascoste. Pezzi come l’apertura Fidati di me ci fanno comprendere l’importanza di questa abbondanza sonora che toglie l’eccesso e si concentra sulla sonorità delle parole, sul grado di pathos da mantenere lungo tutto l’arco dell’album, formando nel cielo composito un’attesa che si fa alba, un’attesa che confluisce all’interno dei nostri stati d’animo più nascosti e si trasforma poi in sostanza creativa in grado di creare connubi dinamici e moti ondosi sintetizzati d’amore.