Roxenne – Pyroxene (Autoproduzione)

Pyroxene - Roxenne - recensione

Suono avveniristico e coinvolgente per l’esordio della polistrumentista parmigiana Rebecca Magri che per l’occasione sfodera dal cilindro delle magie, prodezze raffinate che ammiccano ad un suono d’oltreoceano da Julee Cruise, Chromatics passando per Lana Del Rey fino ad approdare a territori nostrani interfacciando l’esperienza con le suadenti visioni di band come Amycanbe mescolati ad una sorta di psichedelia concentrica alla Motorpsycho. Il tutto si muove tra cantato in italiano e in inglese. Non ci sono confini, solo barriere da abbattere e questo viaggio stellare racchiude una bellezza che si diffonde e diventa meraviglia. Una profondità raccolta e inedita che strizza l’occhio ai ’90 innescando nell’ascoltatore un senso di continuo fluttuare etereo e sognante, elettrizzante e lisergico. Pyroxene è una miccia pronta per essere accesa. Un raffinato quadro pop che trova nell’elettronica alternative un punto di svolta necessario e sincero.