Johnny Dal Basso – IX (BProduzioni/Goodfellas)

Johnny dal basso arriva direttamente dal Mississippi con suoni sporchi però, ruvidi, quasi indigesti, ma allo stesso tempo che sanno cogliere il momento, la tentazione di procreare un esercito di nuovi seguaci che sempre più in questo periodo vedono l’alternarsi della chitarra e della gran cassa in una commistione sonora del tutto analogica, tra overdubbing di voce e chitarra con grande impegno e dedizione a testimoniare un’indignazione verso la società moderna, a testimoniare un salto di qualità per le produzioni a venire.

Psychobilly in salsa blues quindi che racconta di donne non convenzionali, a testimoniarlo il singolo Isabella che racconta di una strega assetata di vendetta, ma poi donne ai margini e ingombranti, donne che rapiscono uomini e donne che non hanno paura di celarsi dietro a mariti troppo premurosi.

Un album dal sapore sociale, ricco di energia che ricorda il vicentino Tony la muerte, altro one man band, altro che con il sudore riempie il palco di nuove speranze e aspettative altro che come il nostro Johnny alza il volume della voce facendosi sentire; una voce fuori dal coro che canta le illusioni della vita.

Contessa & The squires – Contessa & The Squires (Autoproduzione)

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Puro e semplice rock and roll di derivazione psychobilly a dir si voglia, ma pur sempre di rock and roll si tratta.

I Contessa & The squires incanalano canzoni senza tempo per rendere il tutto ovattato e incastonato in un mix di sudore e balli energizzanti che colpiscono allo stomaco senza chiedersi tanti perché.

Un ep diretto suonato e risuonato, ascoltato e riascoltato che prende dallo spunto live un gran cavallo di battaglia che ricalca le orme del già sentito per impreziosire il tutto con note di personalità che ricordano per certi versi i The meteors affiancati alla spensieratezza di Miss Chain & Broken Heels passando per tutta l’ondata horrorifica newyorkese di fine anni ’80.

5 canzoni, ricche di citazioni cinematografiche e suoni ricercati, un bagliore prima della tempesta.

Un gruppo energicamente maturo e volteggiante che varrebbe la pena ascoltare dal vivo, per far si che le onde di vitalità si trasmettano da spettatore ad artista, in un’unica e continua corrente musicale.