Questo è un cantautore anomalo, uno venuto dalle cantine dove la musica sa di umidità e stanze chiuse, un cantautore che si trasforma in gruppo , voci che barcollano ubriache di vita e scale da fare ogni giorno per guadagnare un respiro essenziale.
Salirò queste scale per gettarmi sul viale cantano i tre, racchiudendo in 10 canzoni un malessere condiviso tra le liriche di Dino Fumaretto e i fumi post alcol di Vinicio Capossela.
Il tutto suona vaporoso come in scatole ermetiche dove il cantatutore si fa sub per coprire profondità già di certo toccate, ma in questo caso rispolverate per un’occasione di gran gala dove il funerale può rappresentare una festa per tutti.
Vicini al primo De Andrè, i laziali, si avvalgono di liriche proiettate in questi tempi, con problemi da affrontare ogni giorno, osservando un mondo che corre veloce, troppo veloce.
Anomali e impegnati, fuori da qualsiasi circuito mainstream e al contempo capaci di entrare dalla porta principale.
“Mia Cameretta Records” regala agli affezionati un’altra band su cui puntare, un lo-fi finalmente di grande qualità, “Esercizi base per le cinque dita” conferma che la musica prima di tutto passa dal cuore poi dal calcolatore.