Paolo Dinuzzi – Invisible (GleAM Records)

Le sofisticate sonorità notturne sono elemento essenziale da cui partire per respirare un’invisibilità sospinta ad accendere di luce il vuoto che avanza. Suoni e melodie che si contrappongano all’improvvisazione riescono a divenire ricerca unica attraverso sensazioni da lounge bar mai edulcorato, ma piuttosto incapsulato all’interno di una macchina del tempo che ci fa sentire, attraverso gli anni, nuovi punti di vista, territori da scoprire, punti di separazione e unione. Paolo Dinuzzi al basso elettrico unisce le forze di altri tre musicisti eccezionali, Sabino Fino al sax tenore, Giancarlo Pirro alla chitarra e Riccardo Gambatesa alla batteria per cesellare a dovere una prova che scruta l’interiorità di un jazz sperimentale che trova, nelle sfumature mediterranee, un punto di contatto con le vibrazioni interiori, ad arricchire la scena di tempi composti e fraseggi mai del tutto definiti e continuamente mutevoli. Invisible è un album di sostanza, dove la ricerca è sinonimo di qualità e perfezione raggiunta.


Casual boots – Rainbow night (Autoproduzione)

Garage pop sofisticato e impreziosito da contrappunti mai lineari e pieni di rimandi ad una scena difficile da trovare oggi, ma piena di essenzialità, ruvidezza, emblema di un universo in espansione che ricerca, nella semplicità del gesto, un punto di contatto con tutto ciò che può sembrare unico e in evoluzione. I Casual boots ci regalano una prova dove canzoni sovrapposte e piene di energia riescono a catturare l’attenzione perpetuando significati che profumano di scena americana e continui accenni ad una psichedelia di stampo metropolitano, compressa e sempre in attesa di nuove parole- suono su cui sperimentare. Questo EP è un insieme spigoloso, ma anche scanzonato,  di momenti e improvvisazioni. Un modo naturale di convergere e di dare spessore ad un’infanzia che non esiste più, ma che vibra ancora di ricordi, istantanee, di polaroid sensazionali da dove attingere una genuina meraviglia.