Mantovani – Sogni lucidi (Autoproduzione)

Viaggi cosmici interiori che ci portano a scovare attraverso il tempo una parte vitale del nostro continuo divenire in grado di portarci a correre lungo sentieri inesplorati, sentieri nascosti, perpetuati dal singolo momento e dalla costante ricerca di una bellezza interiore che si fa arte proprio in queste canzoni, pezzi di noi del nostro passato e del nostro divenire, incrociando il cantautorato di decenni fa con qualcosa di più prezioso, qualcosa di più concreto e cioè la ricerca di una nuova via che riesca ad andare oltre alle nuove forme d’autore per immolarsi come ponte tra passato e futuro, per nove canzoni che hanno il sapore delle cose fatte bene, il sapore di un viaggio eccitante, un viaggio che si concretizza con Andrea Viti, ex bassista degli Afterhours, l’aggiunta della stratificazione emozionale e sonora di Fabio Mercuri alla chitarra, uscito da poco con un disco personale e davvero notevole, da Alex Canella alla batteria, Alessandro Rossi alle percussioni, Simone Rossetti Bazzaro alla viola e violino fino a Silvia Alfei ai cori e co produttrice dell’intera opera.

Da questo disco ne esce un suono curato e riscoperto in trame fitte e sospese, ricordando un Franco Battiato dei tempi migliori, in sperimentazioni d’autore che hanno il gusto e la capacità intrinseca di donare linfa vitale ad un genere da riportare nelle orecchie di tutti, per sogni lucidi e pezzi onirici di un’esistenza cangiante.

Alfonso De Pietro – Di notte in giorno (Autoproduzione)

Raccontare nel 2016 di mafia, raccontare dei deboli, raccontare della cruda realtà, alle volte è difficile, ma allo stesso tempo può essere tutta retorica, qualcosa di già detto, di già sentito, quel qualcosa che è sulle orecchie di chi ascolta giorno dopo giorno e a cui non si riesce a dare un valore vero, primitivo, il senso di quel valore che ti fa compiere la scelta corretta, il giusto affidamento al tempo che verrà, l’essenzialità di una via da seguire.

Alfonso De Pietro è un’anima che porta con sé valori imprescindibili e poesie che non si oscurano al crepuscolo, ma si fanno racconto, il racconto che si fa vita in ognuno di Noi; testi sapientemente soppesati per dare un senso non di certo velleitario alle parole che ci poniamo attorno e poi i suoni, quei suoni che fanno la loro parte, in quanto fanno crescere parola dopo parola, mattone su mattone una connessione con la nostra terra, con quello che siamo, senza mai farci dimenticare da dove veniamo, perché il futuro è nelle nostre mani e Alfonso ce lo ricorda, Alfonso raccontando il passato ci insegna la strada per un diverso domani.

E’ un disco sull’importanza di esistere questo, un disco sulla libertà, interamente finanziato con il crowdfunding e con una prefazione, all’interno del libretto, di Luigi Ciotti, prima di tutto uomo, che tende a precisare che la musica, come la libertà del resto è un patrimonio di tutti; prendiamoci cura di questi insegnamenti ne avremo bisogno.

Ventruto – Positività Sociale (Latlantide/Edel)

Cantautore sopraffino che va oltre il concetto di musica d’autore mescolando stili diversi con grande esperienza e precisione e consegnando agli ascoltatori una prova dal piglio deciso che sottolinea l’importanza dei testi, l’importanza della parola che alle volte sembra dimenticata e invece segna spazi e convince fino a crescere in esplosioni sonore grazie anche alla collaborazione di gruppi come Gang, Modena City Ramblers e la presenza di Alma Manera, Alessandro De Gerardis e Marco Carena.

Una grande famiglia quindi che aiuta Ventruto a risalire e ad abbattere il pregiudizio concentrandosi su di una musica dalle parole mai scontate che lasciano un segno di speranza e fanno capire che il materiale, ciò che possiamo toccare non ha nulla a che fare con i sentimenti, quelli veri; il cantautore invece li valorizza, li racconta in storie di tutti i giorno consegnandoci una prova personale e carica di attese.

Dieci pezzi e due bonus tracks partendo con Un pregiudizio per finire con Una maschera, lasciando le ultime due tracce bonus a ridare un senso al già ascoltato in un rifacimento privo di collaborazioni, ma che sicuramente merita attenzione particolare per la grazia concessa.

Un disco che si proietta nel presente, che parla di questa società e che invita gli ascoltatori a non tirarsi mai indietro e a lottare fino alla fine dei giorni.