Tristitropici – Magical animal (Slowth Records)

Europa e cultura elettronica: Emptyset

Afferrare l’inafferrabile attraverso psichedelia in diffusione che regala attimi di introspezione sonora attraverso emblematiche e sulfuree visioni che imbrigliano l’etere e circondano i costrutti di sostanza perennemente carica di energia pronta ad esplodere. Il disco dei Tristitropici, al loro ritorno, riesce ad essere incisivo nella dissonanza ricreata regalando una prova dal sapore ancestrale ricca di rimandi ad una scena letteraria fatta di territori inesplorati, di viaggi infiniti e divagazioni sonore che riescono ad entrare nel cuore di chi ascolta. Sono sei tracce sulfuree, difficili da addomesticare. L’opening theme riesce a dare luce a ciò che deve venire. Molle mare, Car sharing, il singolo storto Posthuman e poi ancora le lisergiche Cowboys, Lemongrass sono pezzi di uno stesso quadro d’insieme di notevole fattura. Magical animal è un disco fatto di improvvisazione e meticoloso abbandono. Un bisogno unico nel ricercare il passato in un’altra dimensione.