Stanislao Sadlovesky – Il declamatore (Overdub Recordings)

Stanislao Sadlovesky – Il Declamatore – suoni tribali

Sono poesie lasciate a decantare e intrise di significati nel complesso mondo incastrato delle vicissitudini esistenziali. Sono parole mai lasciate al caso, mai lasciate al vento che diventano preponderanti nella costruzione di una realtà fatta di denunce agli abusi di potere, una costellazione di frasi parlate che lasciano il segno. Il declamatore è un disco complesso, oscuro e intricato. Un’elegante rappresentazione di questa nostro vivere che ingloba le tentazioni dell’epoca moderna e le snocciola lungo sentieri impervi e mai pienamente definiti, ma ricchi di pathos e atmosfere a ricreare un modo di essere, una realtà che ricerca il tempo perduto nelle metafore esistenziali. Ecco allora che il disco si propaga come nube imperiosa a ricoprire di voci le basi elettroniche ricreate per una condensata visione attuale di un presente da decifrare attraverso un uso intelligente della forma canzone.


Keine Strasse – Wake up in the cosmos (Overdub Recordings)

Psichedelia allo stato puro che imbriglia elementi di luce all’interno di metafisici corridoi lunari da dove guardare la terra chiedendosi se tutto quanto intorno ha un senso definito. Di definito, però, nella musica dei Keine Strasse non c’è nulla se non un’attitudine presente nel cesellare a dovere panorami lisergici in continua mutazione. Wake up in the cosmos suona variegato e malleabile. Un album che sembra perdere le coordinate per incontrare elementi dl futuro nella velocità di questo esistere. Una rincorsa che diventa attitudine, un bisogno necessario e convincente di creare legami all’interno di scatole ermetiche e dipinte dal colore del nostro immaginifico satellite. Una luce oltre il buio e tanta dose di sperimentazione sono gli elementi necessari per comprendere una creazione che esiste e vive oltre gli anfratti della nostra coscienza. Una scheggia impazzita di variegata ed essenziale presenza nel panorama musicale di genere.