Maria Lapi – Tra me il mare (Autoproduzione)

Leggere parole in stanze trasparenti che contengono sostanza liquida in cui poter nuotare, farsi trasportare dalla corrente delle onde del tempo e intascare energia genuina che ci possa far sembrare tutto più semplice o perlomeno reale. Canzoni tangibili che abbandonano il plasticoso frutto dell’irrealtà per consegnarci una prova pop nel vero senso del termine, di facile ascolto, ma nel contempo non così banale e intuitiva, anzi un album ricco di parole che non sono sostenibilità per massime da sole cuore e amore, ma sono piuttosto impressioni, sensazioni che la cantautrice Maria Lapi consegna all’ascoltatore in un momento di fragile bisogno nell’ottenere una comunione d’intenti capace di far vibrare le corde del nostro interno. Sono nove canzoni che scendono come una leggera bibita frizzante, ma di fondo posseggono la robustezza di un rosso corposo, Tra le parole, L’incanto di un incontro assieme alla canzone che dà il titolo al disco sono forse gli esempi più lampanti di scrittura della memoria presa a bordo spiaggia dall’intimità che ci accarezza, ci rende migliori e forse ci fa volare con la nostra testa fra le nuvole nel cielo e il nostro corpo sospeso nel mare più azzurro.

LACOLPA – Mea Maxima Culpa (Toten Schwan Records)

Viaggio di sola andata negli abissi più profondi e intermittenti all’interno di un contenitore di oscurità creato apposta per adombrare il nostro interno, il nostro mondo in evacuazione totale, grida lacerate a sorreggere, eterni sospiri a dichiarare la fine del mondo. LaColpa ingaggia pensieri difficili da decriptare, longeve assuefazioni alla noia che in questo disco ritraggono la parte più nascosta di noi, una cattiveria rumorosa che diventa decifrabile sono se apriamo la nostra mente al noise di fondo abbandonando il consueto vivere e intersecando realtà parallele che non conosciamo, ma che facciamo nostre fino alla fine del giorno. Ci sono passaggi naturali in tutto questo e carne in lacerazione costante che abbraccia le tenebre e le sviluppa in tremolii di disorientamento, un cuore che esplode e tutto l’intorno cicatrizza gli attimi di vita vissuta in un concentrato di tre pezzi che resuscitano l’essenziale necessità di splendere nel buio più assoluto. LaColpa è il sostanziale rumore di fondo che esplode quando meno te lo aspetti. LaColpa potrebbe essere stata la colonna sonora per il nuovo Twin Peaks.

Saber Système – Nuevo Mundo (Associazione Culturale Gai Saber)

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Un disco che abbraccia culture sostanziali e non smette di gridare la propria appartenenza alla terra, al respiro del mondo, alla circostante richiesta di sensazioni che il vento sa dare abbracciando il lontano, l’essenziale e il meraviglioso. 7 giovani dalla provincia di Cuneo affrontano il viaggio della realtà attraverso una world music che approccia ad una modernità mai statica, ma pronta a rimettersi in gioco, a mescolare le carte in tavole per rendere necessari esperimenti di sorta che si insinuano nella mente e percepiscono il bisogno di creare dalla spuma del mare, a creare attraverso l’uso di strumenti inusuali, dai flauti ai suoni delle percussioni d’Africa passando per l’organetto occitano e all’uso di un’elettronica timida, ma essenziale, capace di dare quel valore aggiunto che trasforma una folk music in modernità da assaporare. Un album complesso questo, un disco che parla e racconta le lingue del mondo, dallo spagnolo, al francese, alla lingua della Costa d’Avorio, passando per l’italiano e per l’occitano in un caleidoscopio colorato che pervade l’aria di mistica e solenne bellezza. Nuevo Mundo è un disco ricco di significati soggettivi, un modo di certo originale per abbracciare e andare oltre i confini, attraverso forse la cosa che più ci unisce e cioè la musica.

Il colle – Dalla parte dello scemo (Autoproduzione)

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Adrenalinici con poesia Il colle rassicura con testi che ci toccano da vicino e nel contempo dipanano le ombre del passato con una musica fresca e genuina, capace di far penetrare le parole e le storie da raccontare in un saliscendi vorticoso che spazia e sa cambiare facilmente di registro, maturando idee, sperimentando concezioni di vita. Il colle, provenienti da Empoli, con questo loro primo disco dalla forte attitudine punk si fanno portatori di un suono particolare che porta con sé delle vibrazioni malinconiche ed introspettive capaci di fondersi in modo del tutto naturale con le prose in musica proposte, senza il bisogno di raggiungere la rima facile per esprimere un concetto, ma piuttosto facendo della ricerca una chiave costante che li accomuna a band come Diaframma o a realtà più scanzonate come la Bandabardò. Le dodici tracce proposte sono l’eco naturale dei nostri giorni e arrivano ad intensità importanti in canzoni come Con in tasca la morte, nel non sense del singolo di Io ti amo Calimero (Parigi), nelle passioni di Alessandra o di L’albero di cedro. Un disco che suona completo sotto molti punti di vista, brani in grado di analizzare la nostra realtà con occhio panoramico, con sguardo pop di sicuro interesse e con la voglia di mettersi in gioco con attenta leggerezza.

TWEE – Mango (Autoproduzione)

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Suoni estivi per una produzione che guarda al passato e nel contempo al futuro con il sorriso e con la caparbietà di chi sa curare fin nei minimi particolari i suoni colorati che provengono da una dimensione terrena fatta di verismo musicale e approccio costante nell’uso di stratagemmi per coordinare ritmo e pensieri al suono di una musica piena di coinvolgimento e di facile appeal. I Twee con la prova Mango, loro disco d’esordio, confezionano un album davvero eclettico sotto molti punti di vista, un album che lascia correre dentro di sé il sapore dei parallelismi con una musica fresca e nel contempo sporcata dal blues, dal jazz e dall’indie folk fatto con ukulele e chitarrine da spiaggia il tutto condito con salsa rinfrescante e produttiva, mettendo da parte malinconie autunnali e lacrime facili all’angolo della strada. Ciò che ne esce è un disco curato dove tutti i pezzi proposti hanno una loro omogeneità d’insieme da Swng It fino a Cold Monday per dieci brani che non si prendono troppo sul serio, ma nel contempo fanno della serietà cesello essenziale per arrivare a notevoli e interessanti risultati, davvero bravi.