Nero – Lust Soul (Autoproduzione)

Viaggio negli abissi di sola andata, viaggio senza ritorno, anime nere che si scuotono e tentano di ricucire il tempo perduto, in stato di grazie e rumorose presenze si dipanano all’orizzonte, concentrando il divincolato giorno verso un sogno che può e che appare lontano, che contrasta l’esigenza di volere ottimizzare il nostro tempo, anche se il tempo non conosce forma e inghiotte ogni nostra speranza, ogni tacito accordo, ogni lieta notizia che ora come ora intravede poche possibilità nel domani.

Anni ’80, anni ’90, il piacere della scoperta e il calarsi dentro a mondi lontanissimi, distorti e compressi, mai lasciati al caso, alla ricerca di quelle anime perdute che fanno tanto coscienza e che si insidiano in sostanze multiforme devastanti, rock  and roll, molto più rock del dovuto e meno roll, intrecciato ad un punk atomico di inizio millennio che sa di nero tossico, di nero crepuscolare.

Ecco allora che il disco omogeneo è un anfratto di quella oscurità che ci appartiene e ci rende partecipi di una vita incompresa e governata da altri, di una vita al limite che ha bisogno di essere riscoperta.

E la notte lo inghiotte inesorabile.