Sporcati di tagli netti resi ancora più energici da chitarre graffianti e non celate che si distinguono per uno stoppato clamoroso che ricorda gli anni ’90, i primi anni ’90, tra incursioni sonore alla Korn e RATM.
Qui però c’è un’evoluzione del tutto, perché le sei canzoni presenti in Frammenti d’istanti, nuovo album di Volumi criminali, si accollano l’immancabile energia strizzando l’occhio allo stoner più arrabbiato e lisergico, tanto da poter definire una nuova zona di confine su cui espandersi e creare una cerchia di propri adepti e seguaci.
Il tutto cantato in un italiano convincente, che ben lega, nonostante il genere e dove la voce di Francesco Ratti si fonde e si lascia coinvolgere dalle incursioni melodiche di Emanuele Pecollo.
Un nome e una garanzia quindi tra incursioni nu metal e profondi attimi di silenzio, dove al cervello è concesso di pensare solo per un istante, solo per un attimo ancora.
Un Ep ben confezionato e perfetto per gli amanti di genere, una via italiana al NuMetal che resiste e incrementa attimi di follia in testi che parlano di solitudine, distacco e abbandono, tra stacchi futuristici e rimandi al passato come la Ferrettiana Forma e Sostanza.