Pop cantautorale confezionato a dovere navigando sui mari delle nostre esperienze condivise cercando di raggiungere idealizzate isole disperse all’interno del nostro essere in continua mutazione. Il disco di Foscari, giovane musicista, romano d’adozione, ci invita a riflettere e ad osservare da vicino la quotidianità grazie ad un viaggio conteso e ricercato, caratterizzato da sonorità avvolgenti e non troppo sofisticate, ma sicuramente cariche di una cifra stilistica particolare e capace di oltrepassare le mode degli ultimi anni raggiungendo una soggettività del tutto importante. Le canzoni proposte si fanno ascoltare in modo diretto lasciando spazio a nuvole di vapore che fanno delle parti strumentali punti necessari per aprire e chiudere brani dalla forte connotazione dove ognuno può ritrovare al proprio interno una parte di ciò che manca. I giorni del rinoceronte riesce a guardare lontano, riesce immobile ad osservare, scrutando l’orizzonte e incanalando energie per l’unica corsa di vita che ci resta da fare. Un album dal forte carattere arioso e velatamente nostalgico.