Una confezione più insolita risulta assai difficile da trovare.
Un packaging asciutto, da conservare in frigo e da gustare ogni giorno in quanto privo di data di scadenza, ma che invita ad essere tenuto all’interno del lettore una volta aperto, così da poter sentire ogni vibrazione che questo insieme strampalato di canzoni riesce a donare rinvigorendo i prati.
“L’amore è un frigo pieno” è il secondo album dei cuneesi Banda Fratelli.
Il tutto suona come una centrifuga dove le parole sono pesate, calibrate a formare un circolo di poesie terrene, storie di tutti i giorni dove l’amore è elemento portante, tutto gira attorno ad esso sottolineandone meriti e disgrazie e allo stesso tempo il disco racconta in modo stralunato l’umanità in declino con vizi e nostalgie per un passato che non potrà più tornare.
Un album ricco di contenuti, questo, che vede alla voce: produttore artistico Fabrizio “Cit” Chiapello di Transeuropa Studio già al lavoro con Baustelle e Subsonica.
Un disco genuino quindi che si differenzia in modo sostanziale dal precedente per una maggiore maturità sia musicale che di contenuti legati in primis ai testi disillusi e allo stesso tempo impegnati.
Rimangono facilmente pezzi come “La rivoluzione sessuale” o la ballata neo classica “Gocce di Chanel” passando per la malinconica “Nuvole” e il finale “Aspettami alzata” .
Un frigo pieno quindi di racconti, amori e primavere che devono ancora arrivare, un disco dal sapore dolce amaro che ti fa immedesimare in un istante in situazioni dove i protagonisti potremmo essere tranquillamente Noi.