Vaio Aspis – Radica ((R)esisto)

Spigoli da abbattere, distruzioni sociali a cui far fronte in elementi contorti e riff al cardiopalma dove il crossover si mescola con facilità allo stoner creando una sorta di alternative che abbatte il muro del suono e si concentra sull’indefinito vivere in speranze da riporre e sogni da ascoltare.

Questi ragazzi sono vibranti e consegnano con Radica un nuovo spaccato industriale di disordine da incanalare padroneggiando con cura i disastri lavorativi e raccontando di una vita precaria e insicura, giorno dopo giorno, attimo dopo attimo.

Incombenze quindi e racconti di vita che si susseguono lungo le nove tracce in un viaggio nell’Italia più cupa e oscura da cui volere e potere uscire, attingere dalla cultura di tutti i giorni per cambiare finalmente.

Tra incursioni sonore da grunge anni ’90 e incrociatori cosmici di RATM e Korn, i nostri si concedono in un vortice che colpisce come un pugno allo stomaco in una giornata senza sole.

Si parte con Sono ancora qui, esemplificazione terrena dell’attimo da vivere per finire con Il paese degli uomini integri, titolo di per se assai esplicativo e concreto.

Ah dimenticavo loro sono i Vaio Aspis, vengono da Vicenza e sanno quello che vogliono.