Garage, lo-fi, una sorta di psichedelia rumorosa per un viaggio cosmico verso la luna attraverso strampalate visioni e sensazioni che attanagliano e stringono allo stomaco concedendo una visione diretta al tutto che confessa una sorta di appartenenza ad un mondo fatto di immediatezza, senza mezzi termini o mezze misure. Il duo composito dei the INFRAMEN, per l’occasione, interseca elettricità sghemba a qualcosa che profuma di improvvisazione. In un’epoca dove tutto sembra essere calcolato questo miracolo musicale partorito è una boccata d’aria sana e uno schiaffo al perbenismo contemporaneo. Sono tredici pezzi, tredici movimenti che lasciano a bocca aperta. Da Tycho I fino a Tycho III, i nostri si concedono lampi di sregolatezza e fulmini di meraviglia per una rincorsa continua verso territori inesplorati. Zero gravity toilet è un cavallo imbizzarrito, una corsa infinita su una prateria sconfinata dove tutti gli elementi in campo appartengono ad un universo che sa di futuro.
the INFRAMEN – Zero gravity toilet (TheKidsAreAlright/Dcave Records)
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