Vox Kernel – Vox Kernel (Autoproduzione)

In questo lungo EP di Vox Kernel ci sono le emozioni e il mutare delle stagioni, i colori degli alberi che cambiano vita e il legame indiscusso con generi che fusi assieme ricreano fraseggi inclassificabili, istintivi e certamente in grado di osare invertendo rotte sicure per affacciarsi sul desiderio convinto di poter dare forma e sostanza ad un pensiero, ad uno stato mentale, ad un sussurro che in un attimo può trasformarsi in tempesta, tra pezzi che raccontano di piccole cose spezzate, di film da guardare al pomeriggio in un Natale da dimenticare, di ostinazioni di gioventù e di poesie che squarciano l’aria e penetrano in fondo, penetrano fino a farti sentire la fame d’aria e la paura del vuoto, tra rumori fisici e classificabili e tutto un mondo intorno che chiede di essere compreso tra fotografie spezzate e sostanza noise che si interseca con il pop emozionale per un indie rock oltreoceanico sicuramente originale e convincente, un album maturo e stratiforme, strutturato a dovere e capace, nella sua poca immediatezza, di assicurare ascolti continui.