Tra gli altri – Vorrei tanto non dover guardare (We work Records)

Vorrei tanto non dover guardare

Ci sono gli spazi aperti, il rosso delle montagne al tramonto, Niccolò Fabi, la solitudine dei numeri primi, l’esistenza accesa oltre le fiammelle effimere di questo tempo. C’è la classe e l’eleganza di chi non ha nulla da perdere, ma tanto da dare. Vorrei tanto non dover guardare è l’intima poesia sotterranea di un cantautore che amplifica spazi attraverso canzoni ben delineate e introspettive. Brani che aprono il cuore nella loro semplicità e lasciano polvere di vento al nostro passaggio creando un connubio davvero importante con l’ascoltatore. Un musicista di un certo spessore, tempo fa, mi disse che quando scrivi devi saper raccontare qualcosa, far in modo che la persona che ti ascolta sia in grado, in qualche modo, di immedesimarsi in quello che dici, in quello che provi. Ascoltare Tra gli altri, all’anagrafe Marco Mattioli, è un po’ tutto questo. Un lento migrare di stagione capace di passare il confine, di condividere stati apparenti di forma e sostanza creando emozioni a profusione in una bellezza che sembra conquistare, centimetro su centimetro, il nostro essere vivi.