Verderame – Roma tossica (Exit Record)

Verderame è prima di tutto amore per gli anni ’90 e per quelle sonorità che hanno contribuito a fare la storia della musica per come la conosciamo da oggi all’eternità, il loro è un rock deciso, tagliente e a tratti ruvido, con testi mai banali e ricchi di quella carica diretta e in parte introspettiva, che si fa racconto, che sa raccontare di vicoli bui da dove poter uscire, di speranze da raggiungere e fughe verso mondi lontani.

I riferimenti si fanno accentuati, ma delicati, nella bellissima Seattle ’96 che ricorda gli Smashing Pumpkins di Mellon Collie, per poi ritornare a farsi esplosione in G8 o in pezzi come Isola accerchiata non solo dal mare, ma anche da riff potenti e incisivi, capaci di penetrare e dare sostanza ad una forma canzone che prende piede pian piano e si insinua dentro di noi, come i primi album dei Verdena, ad accorpare materia cosmica, pronti per una nuova esplosione.

Dieci pezzi che hanno come portavoce Fiore Etilico, una canzone sull’insicurezza e sul nostro bisogno di dare un senso diverso e magari ricercato alla nostra forma esistenziale, un album che vede il ritorno della band romana dopo cinque lunghi anni, un ritorno che, ne sono certo, lascerà il segno.