Zagreb – Palude (Alka Record Label)

Risultati immagini per zagreb palude

I veneti Zagreb sono tornati con un disco che rinfranca le attese e segna un proseguo essenziale con il primo Fantasmi Ubriachi per una band che fa della potenza incontrollata un segno distintivo e che sopra il palco trova una dimensione che come giacca su misura veste a pennello. Palude è bisogno di comunicare in primis uno stato di disagio, un desiderio essenziale di uscire allo scoperto per raccontare le illusioni del mondo, mai con toni semplici o immediati, ma piuttosto ricercando un proprio canale di sfogo e di comunicazione, un facile appeal emozionale che si scopre in tutto il suo necessario volere in pezzi come l’apripista Nel buio e si fa via via più incisivo nella bellissime I tuoi denti, Vile o la finale Anestesia. Gli Zagreb convincono a dismisura in questa nuova prova, lo fanno con il piglio di chi non ha nulla da perdere, in direzione ostinata e contraria e intercettando le solitudini cariche di rabbia di band come i FASK per una proposta nervosa e necessaria, carica di quella essenza che proprio nelle produzioni migliori esce allo scoperto per gridare la propria appartenenza ad un mondo che gira al contrario.  


Public – Isole (Dischi Soviet Studio)

L'immagine può contenere: una o più persone

Isole è il netto contrasto di un posto da occupare, di un posto da fare nostro intersecato da architetture geometriche e spigolose in grado di attraversare generi su generi, contaminazioni e valichi da affrontare in una musica che esplode in tutta la sua bellezza e noncuranza delle mode, ma che piuttosto ricerca un evidente grado di personalismo dopo anni di lunga attesa. I Public sono tornati, dopo quasi sette anni, con un disco impressionante dove il pop si fonde e confonde con il rock, il funk, il blues, in un approccio nervoso, immediato, diretto facendosi amare maggiormente dai predecessori e unendo alta capacità musicale con un assetto che assembla e scompone in un cut up emozionale capace di interagire con i singoli membri sino a creare qualcosa di originale, completo. Brani come Sciami, Apnea, Chiamami nel pieno della notte, Immagino, la finale Spopola sono solo alcuni pezzi del complicato puzzle che alla fine del disco si incastrano alla perfezione donandoci una visione d’insieme, un’immagine contrapposta in evoluzione che per la band veneta resta qualcosa di strepitoso e unico nel suo genere. Beraldo, già voce dei compianti North Pole, regala una timbrica coinvolgente, da assaporare soprattutto in chiave live creando saliscendi atmosferici e garantendo un risultato finale che rende Isole uno dei più bei dischi italiani usciti in questi ultimi anni. Impressionante.  


New Candys – Bleeding Magenta (Fuzz Club)

 

Terzo album per la band veneta che ha fatto delle sonorità oscure e cupe un marchio di fabbrica, suoni che arieggiano e intensificano le costruzioni di universi, si lasciano al tempo perduto e presentano un taglio netto con il mondo circostante, il rosso che incorpora, il magenta sangue che attrae, ma non crea dolore perché nella finzione, il mondo di cui facciamo parte è solo infinitesimale agli occhi di chi combatte con i propri demoni interiori giorno dopo giorno. Bleeding Magenta è un lavoro alquanto completo e stratificato, lo si percepisce dall’impegno importante nella produzione, dal suono internazionale: l’etichetta Fuzz Club ne è l’esempio, questo è un disco che per certi versi guarda al passato con rimandi alla new wave degli Echo and the bunnymen e in parte sfuma osservando quell’indie di stampo anglosassone che si respira in tracce come la title track, Tempera o Lunar day per canzoni che portano con sé un filo conduttore di speranza e guardano in modo del tutto naturale oltre i confini preimposti lasciando tracce di versatilità e rumore da far scuola.

-FUMETTO- Sarah Andersen – Crescere, che palle! Sarah’s Scribbles (Becco Giallo)

http://www.beccogiallo.org/shop/149-849-thickbox/crescere-che-palle-sarah-s-scribbles.jpgTitolo: Crescere, che palle! Sarah’s Scribbles

Autrice: Sarah Andersen

Casa Editrice: Becco Giallo

Caratteristiche: brossura, 112 pp. bn

Prezzo: 13€

ISBN: 9788899016296

Autobiografia non dichiarata in una raccolta di strisce che ha il sapore del tempo lasciato alle spalle e quel bisogno essenziale, come essenziali sono le linee della Andersen, di ritrovare noi stessi in un battere di ciglio, tra le giornate andate a male e i minuti spesi a contare l’arrivo di qualcosa di nuovo, imprevedibile, capace di emozionarci ancora una volta, forse per sempre o forse soltanto per racchiudere quel bisogno tardo adolescenziale di appartenere ad un’idea più grande di mondo che ci siamo costruiti o che vorremmo fosse già insita in noi.

Tutto questo racchiude Sara Scribbles, protagonista indimenticabile di un fumetto che continua ad avere successo in tutto il mondo grazie ad internet e alle migliaia di fan su facebook che la giovane artista newyorkese porta al suo seguito; una serie di striscie online tradotte in diciasette lingue per un pubblico che si rispecchia in ciò che la poco più che vent’enne Sarah Andersen scrive, raccontando di amori e passione infinita per i libri; il tutto avvolto da una velata introspezione e da quella capacità di entrare in empatia con i nostri pensieri per comprendere a fondo il vortice di emozioni che ci tiene incollati alla vita.

La realtà raccontata con gli occhi di una giovane ragazza, semplice e soprattutto umana, capace di farci affezionare già dalle prime vignette rincorrendo testi che rimandano ad uno stile lineare ed essenziale dove i pensieri sono parte preponderante del tutto e dove l’ambito temporale è protagonista in gran parte del libro.

Edita da Becco Giallo, attenta casa editrice che per l’occasione sposta il focus dal giornalismo d’inchiesta al fenomeno popolare, questa raccolta di strisce non è altro che un modo per assaporare: per i più grandi un’età che non c’è più, raccontata con fare ironico, semplice e arguto, per i più giovani invece rimane un modo per condividere esistenze da una parte all’altra del mondo, lontani a causa di barriere fisiche e ideologiche, ma avvicinati da un quotidiano che li accomuna.

Nubohemien – La nostra piccola guerra quotidiana (Woodworm)

Disco strutturalmente indie pop che si affaccia al mondo dei sintetizzatori e dell’elettronica ben calibrata per racconti di vita e di inquietudine che si fanno sonorità ben congegnata e dove lo stare al mondo è esso stesso esigenza primaria per costruire, giorno dopo giorno, esperienze e improvvisazioni che sono alla base degli approcci presenti e futuri.

La band veneta colpisce a fondo e sfodera un nuovo album fatto di canzoni dotate di una solida impalcatura di base dove i testi si fanno racconto di vita e dove la ricerca di una propria forma canzone, di un proprio stile diventa necessità, tra sonorità  indie rock d’oltremanica e il cantautorato gentile degli ultimi tempi, tra i Thegiornalisti e gli altri romani Bosco, in un vortice emozionale che alle volte si trasforma in pugno allo stomaco, raccontando ciò che ci circonda, la nostra realtà.

Un gruppo che ha intrapreso il proprio cammino, che conosce i propri limiti e le proprie capacità di sperimentazione, una band che traccia una linea netta con il passato, sin dalle prime battute del singolo Tua sorella per arrivare alla Title track composta e quasi perfetta; un album che ascolteremo ancora e una band che è solo agli inizi del proprio processo di rinnovamento ed esplosione. Buon big bang.

 

Cesare Ferro – Diverso Splendo (Autoproduzione)

Cesare Ferro è un cantautore che parla direttamente all’introspezione più assoluta, si trasforma  sa raccontare storie che parlano di amori finiti, di speranze da raggiungere e fa che i sentimenti di un giovane uomo si trasformino in un qualcosa di veritiero dando un senso a quel qualcosa, definito dallo stesso autore misterioso, che si chiama musica.

Un disco di pura chitarra acustica e voce con arrangiamenti sparsi che fanno da telaio ad archi ben strutturati, che peccano un po’ di artificiosità, ma nel complesso rendono eleganti le composizioni e il messaggio che l’artista vuole trasmettere.

In bilico tra un Nick Drake solitario e un Micah P Hinson degli esordi, anche se a livello compositivo più solare, il nostro giovane autore trova lo spazio anche per una cover ben ragionata di People are strange del re lucertola.

Un disco che accomuna il senso dell’isolamento con quello della ragione del cuore come unico fine ultimo di un cammino all’insegna della maturazione artistica; siamo sulla buona strada il percorso è ottimamente segnato e la voracità e la fame con cui si inventano canzoni sempre nuove non manca, indi per cui: promosso.

Non si parla di musica ma di Noi – NOI SIAMO IL SOCIALE e i Tagli non ci Taglieranno!!!

Care cooperatrici e cari cooperatori sociali del Veneto,

sabato scorso abbiamo tenuto un evento che molti di noi già definiscono “storico”.

Per la nostra partecipazione (5.000 persone, 400 mezzi), per la presenza degli ospiti istituzionali e del mondo sociale che hanno condiviso con noi la manifestazione, per la ricaduta mediatica, ma soprattutto per la vitalità che abbiamo saputo assieme donare: l’entusiasmo che si mescolava con la preoccupazione, le testimonianze di chi vive il sociale che si sono mescolate con la musica e le danze, la passione della cooperazione che si è mescolata con il timore per i tagli al sociale.

Il nostro urlo ha avuto soprattutto la forza della festa, ma per questo credo abbia colpito ancora di più, tutti.

I cori sempre composti al Palataliercio, il corteo dei pulmini e dei camion delle nostre imprese sociali, i flash mob a Venezia, sono stati il nostro modo con cui abbiamo voluto rivendicare il ruolo e la funzione della cooperazione sociale.

 Grazie davvero a tutti voi per la vostra presenza, a quanti di voi si sono prodigati per esserci numerosi e attivi.

A quanti non hanno potuto partecipare, un segnale che credo spronerà alla prossima occasione per essere ancora di più a far sentire la voce del Sociale del Veneto.

Un ringraziamento particolare a tutti quanti hanno contribuito al successo dell’iniziativa e a chi si è preso in carico direttamente l’onere dell’organizzazione: una fatica che credo sia stata ricompensata da tanti occhi che dentro quel palazzetto dello sport e poi fuori per le strade di Mestre e Venezia erano pieni di gioia!

 Come ho detto nel mio intervento, per noi questo è un modo per ripartire, facendolo ora senz’altro con più forza e determinazione.

Cercheremo di cogliere al meglio le occasioni che si stanno aprendo in Regione, con l’aspettativa di concretizzare molte delle richieste che abbiamo avanzato in questi giorni alla classe politica.

 Il sito web della manifestazione (www.siamoilsociale.it) continua ad essere attivo: lì troverete i racconti della manifestazione, molti materiali che man mano metteremo in rete, le proposte politiche che abbiamo avanzato e tanti volti, colori e situazioni che credo rimarranno per molto tempo nella nostra memoria; utilizzando i canali comunicativi del sito potremo continuare il dialogo, lavorare sulle proposte anche con i soggetti del Terzo Settore con cui abbiamo iniziato un percorso assieme per rafforzare l’Economia Civile nella nostra Regione, potremo offrire commenti, critiche e osservazioni che saranno preziosi anche se intenderemo replicare in futuro questa formula con cui ancora una volta urlare “SìAmo il sociale”

 CCI Federsolidarietà Veneto

Il Presidente

Dott. Ugo Campagnaro