Fuggire lontani oltre i nostri destini, oltre il nostro pensare e oltre anche a un’idea di realtà che ci siamo fatti andare bene per tutto questo tempo, un rincorrere con un salto il mondo che è sparito alle nostre spalle in cerca di nuovi appigli per poter andare avanti.
La band novarese Suite Solaire da alla luce un primo disco che parla del viaggio e parla delle mete da raggiungere come vie di fuga, è un album sul camminare lenti e osservare il paesaggio, un vivere le nostre coscienze in modo diverso, più sentito e forse reale, abbracciando un indie pop/rock che sa di Velvet e di cantautorato, tanto caro alla canzone italiana, piccoli racconti che si fanno poesia lungo gli undici brani che aprono il cammino con Un mondo di ghiaccio per arrivare al Il meglio è già passato a sancire un ulteriore sguardo verso la realtà da vivere fino in fondo, mostrando le nostre capacità e la nostra caparbietà.
Brani senza effetti sorpresa, ma lasciati cullare dalla melodia e dalle parole, sempre più essenziali in un’epoca come questa, sempre più esigenti nei confronti di chi la musica non la vive come un gioco, ma sa trarre da essa ancora spunti per ridere ancora.