Calavera – Funerali alle Hawaii (Libellula/Audioglobe)

C’è qualcosa di raffinato in questa oscurità malata e al contempo ironica, c’è qualcosa di nascosto e celato, di vissuto e un po’ sofferto e nello stesso tempo affascinante e completo di una compiutezza elegante, mai preponderante o subalterna, ma un circolo di rinascita e vita, in uno stato d’animo di perenne racconto formativo e di poesia, partendo da un fatto certamente non lieto, lo scorrere delle stagioni e la ripartenza verso qualcosa di diverso.

Calavera ci racconta i suoi funerali alle Hawaii, funerali di resurrezione, funerali di gioia e festa verso un mondo migliore; le ceneri in mare, la gioia e l’allegria, la luce che abbatte l’oscurità e gli ossimori che prendono piede a sfidare la cultura occidentale in un momento di riappacificazione con se stessi.

Penso a Kamakawiwo e alla polvere trasportata dal vento in una danza colorata e cantata dove gli ibisco riempiono di colore ciò che da noi sarebbe dipinto da ben altre sfaccettature; otto brani  per Calavera e una cover di Luca Carboni  a raccontare le tenerezze e le amarezze della pre adolescenza, un disco che parla di se partendo da un punto di vista del tutto personale fino a comprendere immagini di più ampio respiro, un racconto di sensazioni tra i flutti di un oceano baciato dal sole dove la vita non ha mai smesso di parlare.