Julie’s Haircut – The Wildlife Variations (Trovarobato e Woodworm)

Ritorno, dopo 3 anni, sui palchi di tutta Italia, per i Julie’s Haircut con l’album “The Wildlife Variations”.

Disco in digitale e in un numero limitato di vinili per collezionisti e fan della prima ora.

Il gruppo, già presente dalla metà degli anni novanta, risulta essere più maturo nelle sonorità e nell’approccio ai testi sia a livello di contenuto che di comunicazione.

L’album è una miscela eterea di suoni alchemici magistralmente fusi in un suono unico e riconoscibile, ep che si accinge a fare da preambolo al disco vero e proprio che uscirà a fine anno.

4 canzoni che parlano dell’uomo alle prese con la natura, del rapporto tra magia e scienza; il tutto condito da numerose citazioni come in “Johannes” dove Keplero è inteso come personaggio emblematico accompagnato dalla teoria della “musica universalis”.

Questo infatti è l’universo dei Julie’s Haircut, parte intrecciata di un mondo diviso dal male e dal bene, dall’uomo e dalla natura appunto.

Nascosto tra gli alberi “Joycuttiani” troviamo Heidegger che assiste al concerto dei Beatles del White Album che per l’occasione sono accompagnati all’elettronica da Jhonny Greenwood.

In rigoroso silenzio si attende il finale, mosso dalla splendida “Bonfire” e dalla degna coda di “The marriage of the sun and the moon”.

Heidegger si alza in piedi e applaude, sorridendo alla luna.

Etnia SupersantoS – L’abominevole uomo delle fogne (Adesiva discografica / Edel)

 

Disco frullato che ti fa ballare tutta l’estate.

Testi mai banali e scontati, ironici e taglienti, spunti di riflessione e allegria contagiosa per questa band alla seconda prova da studio.

Disco prodotto dall’onni presente Paolo Iafelice (già collaboratore di Fabrizio de Andrè, Vinicio Capossela, Pfm, Daniele Silvestri ecc.)

La super-band è accompagnata da prestigiosi ospiti: Gianluigi Carlone (sax soprano della Banda Osiris), Gianni Masci (chitarrista degli Jolaurlo), Francesco Giorgi (violinista del Trio Radio Marelli), Gaetano Santoro (sassofonista di Roy Paci e Aretuska) e Roberto Solimando (trombonista deiMusici).

Tutti i brani sono un condensato di ricerca e bravura, più si ascolta questo disco più si possono trovare mille sfumature diverse che valorizzano particolari nascosti.

Bruno Damiani, paroliere del gruppo, nonché voce, ricorda il miglior Bennato che incontra sotto l’ombrellone Bordignon leader dell’avant-rock band dei Casa.

Le musiche ricordano talvolta il gruppo 3000 bruchi.

Si parte dalla Jungla per arrivare al Ministero (trovate pure Voi il collegamento..), in mezzo Gli etnia Supersantos ci raccontano che L’opinione popolare si concentra sull’avvenimento i giornali, la Nazione, il Governo e la Juventus,in Infetta toccano temi socialiIl tuo conto in banca il tuo banco posta dalla paranoia lui ti salverà drogata ma non vedi che sei drogata se ti fossi ammazzata a quest’ora non saresti più drogata il singolo Cazzo, Stasera alla disco!!! è un inno contro i locali da stuzzicchini e aperitivo Cazzo, stasera alla disco balliamo di brutto dai vieni con me.Cazzo stasera alla disco balliamo su un disco del Topo Diggei mentre in M’annoia ci si chiede se è più vero vivere la propria vita da artista o consegnare la propria esistenza all’X-factor di turno.

Con la seconda parte del disco si mantengono sempre toni ritmati e di alto livello: swing, reggae e folk che accompagnano canzoni godibili, da spiaggia e piedi nell’acqua come le atmosfere di Abbandonati da Dio e dagli uomini.

L’apice però dell’album si raggiunge con il pezzo che da il nome al disco: L’abominevole uomo delle fogne.

Una canzone irriverente questa, ma dal bellissimo significato che parla di incontri mancati e il tutto viene spiegato in questo modo:

una mattina uno dei componenti della band non meglio nota come etnia SupersantoS era in bagno e si stava asciugando i capelli. Accorgendosi che alcuni di essi erano adagiati sul fondo del lavandino aprì il rubinetto per lasciar defluire il tutto. Vedendo svanire i capelli giù per il tubo dello scarico venne colto da un’improvvisa febbre e scrisse questo brano partendo da un pensiero filosofico: “i miei capelli finendo nelle fogne incontreranno i capelli di altre persone che io fisicamente non incontrerò mai”.

Disco sicuramente di notevole spessore che riempie un vuoto nel panorama italiano di genere; unico neo forse la troppa comunanza e somiglianza di alcune canzoni presenti nell’album.

Da sottolineare comunque la presente e importante ricerca musicale del gruppo sia sul piano musicale che su quello testuale. Bravi.