Universound – Moonlight drive (ODR)

Elementi concentrici si sposano ad arte per creare un crescendo sonoro di bellezza costante che attanaglia attraverso un funk che si mescola con il rhythm and blues travolgendo l’ascoltatore all’interno di un mondo che si trova sulla via dell’evoluzione. Capacità tecniche e sonore sono necessarie per comprendere la grandezza di questo gruppo che fa della ricerca un punto fondamentale di contatto con il presente, un punto di contatto con tutto ciò che ci circonda. Ecco allora che già dall’inziale Do it again si può comprendere la capacità intrinseca di una band in grado di muoversi con disinvoltura di genere in genere perpetuando un algoritmo sempre nuovo e capace di stupire. Moonlight drive ha il sapore degli anni ’70, ma suona come un album contemporaneo, un disco ben strutturato, a tratti stupefacente.


Universound – Elefunk (Bananophono Records)

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Disco psichedelico stratosferico che sale sale nell’alto dei cieli per stupire grazie ad una musica convincente e davvero eccezionale suonata con maestria e forte presenza e maturità per una giovane band che nel suo esordio mette tutti i colori presenti nella propria tavolozza a disposizione di un suono che attinge dal passato la propria forma in divenire esprimendo al meglio concetti chiave di una musica universale. Elefunk è un disco poliedrico che mescola il cantato italiano con quello inglese, dando molto spazio al groove, allo strumentale applicato ad un jazz che si fonde ad un alternative importante e riuscito. Ciò che ne esce è un insieme di canzoni dalla forte connotazione artistica e personale, pezzi e linee che nel metodo scelto instaurano architetture sempre mutevoli permettendo di arrivare a comporre, attraverso una stesura precisa, una conformazione di brano avvincente e in simultanea con i cambiamenti che ci sfiorano da vicino giorno dopo giorno. Gli Universound fanno della particolarità sonora il loro punto d’attracco, il loro punto di svolta.