To die on ice – Una specie di ferita (Grandine Records/E’ un brutto posto dove vivere/Non ti seguo Records/Weird side)

Il porno quando non sei intorno attraverso un jazz sottoposto ad un taglio cinematografico trattiene interscambi sonori con elucubrazioni cangianti e multiformi dove l’assemblaggio di elementi variabili è dimora necessaria per sperimentazioni che attanagliano le parti più nascoste del nostro cuore. Una specie di ferita sembra quasi una colonna sonora per un film di prossima uscita. Una musica suadente, a tratti disturbante, costruisce sensazioni all’interno di scatole chiuse, compartimenti stagni che bruciano di luce propria. I To die on ice trasformano l’oscurità, il nero che avanza, in qualcosa di famigliare, in un qualcosa da addomesticare, di esplicito. Lynch, Trent Reznor, Badalamenti nel loro momento migliore per un risultato che profuma di novità e persistente necessità di cercare oltre l’abisso in cui viviamo.