Stanley Rubik – Tutto è come sembra (INRI)

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Elettronica darkeggiante apre a paesaggi di appeal emozionale in grado di scandagliare l’etere con forme sintetizzate di una poesia malinconica incrociata alle paure metropolitane di questo nostro secolo affacciato al domani. I Stanley Rubik sono tornati con un disco a tratti monumentale che mescola egregiamente suoni elettronici e asettici con qualcosa di più profondo che riesce a scaldare e a dare la sensazione che qualcosa possa avere ancora un senso. Affacciati all’indie rock nostrano, la band romana con questo Tutto è come sembra, racconta con capacità d’intenti sorprendente un mondo sottosopra, un mondo dove la ricerca costante di uno spiraglio di luce sembra l’unica via da intraprendere per dare senso alla nostra realtà. Dalla bellissima apertura di Roberto, passando per il singolo Agosto e per attimi di potenza soppesata come in Tempesta o in Kintsugi i nostri intelaiano un disco che trova nella varietà di un mondo sospeso una chiave di lettura sempre aperta nel comprendere il domani.