Fisarmonica a ricoprire spazi in concentrazioni umorali che racchiudono il sapore delle cose migliori all’interno di un virtuosismo che sposa vari generi e amplifica impressionando attraverso le varie forme del jazz e dell’improvvisazione. Brani ricamati con orpelli e bellezza a riscoprire quasi la semplicità delle piccole cose, delle sfumature, dei particolari a fare la differenza e a colorare di note un mondo troppo spesso in dissoluzione. Daniele Falasca, con il suo Triade, riesce a concepire un album che alza l’asticella attraverso pezzi chiave come Lety, la stessa title track, Family, Città delle rose concependo un suono personale e ricercato e lasciando all’immaginazione ciò che verrà. Triade è principalmente un album emozionale. Una pittura mai isolata, ma un insieme di colori in grado di affermare una presenza costante e di qualità nel panorama italiano di genere.