Pop James – Super Power, Super quiet (Doubledoubleu)

Quartetto allucinato di invenzioni paraboliche in grado di raggiungere arcobaleni colorati e vellutati trasportando il tempo in dichiarazioni esplicite, senza usare le mezze misure e costruendo impalcature sonore impressionanti e fuori da ogni schema prestabilito per un disco che strizza l’occhio alla scena dance ed elettronica dei ’70 andati per abbracciare  i più attuali MGMT senza dimenticare l’omaggio nel nome a Bob James, per ritmi che si fondono con le coste latine in grado di far ballare, ma nel contempo ricreare una sorta di passaggio ultraterreno che fa vibrare le speranze, abbandonando le consuetudini, alla ricerca di un simulacro esistenziale che è radice stessa di un’esigenza di creare passione sincera e spiritualità, per otto pezzi che sono un trip di emozioni, da Afromoon fino al viaggio lunare di Da Space, rincorrendo i suoni e ricercando una perfezione musicale da primi della classe, scavalcando barriere e donando agli ascoltatori una bellezza nuova ad ogni ascolto, per lisergici attimi di meditazione da assaporare su di una scogliera che si affaccia direttamente sul mare. Questo è il vero disco dell’estate.