Disco d’esordio per i The Black Animals, band nata da un progetto del cantante Alberto Fabi già presente nei Cardio e ne il Testimone, un disco che raccoglie un’idea non più collettiva, ma uno spazio preponderante per le divagazioni sonore e testuali dello stesso front man che per l’occasione si fanno corrosive e danno la possibilità di esplodere la rabbia repressa, capace di convincere fin dal primo ascolto, in un continuo divagare tra sonorità che fanno da ponte agli anni ’90, tra Nirvana e Foo Fighters per passare alla concretezza ultima di band come gli Artic Monkeys in dieci brani che sono il racconto quotidiano di un giovane in bilico tra un rock elettrico sostenuto e potente e l’eterno divenire in testi che aiutano a capire e ad entrare nell’immaginario di questa band, tra distorsioni e bassi ben presenti che si mescolano ad una batteria altrettanto precisa e roboante.
Un album senza fronzoli e orpelli, capace di penetrare in profondità e dare un senso alle giornate che stiamo vivendo, una prova d’esordio sicuramente vincente e capace di conquistare già dalla prima canzone; questo non è poco.