St.Ill come in una fiaba il regno sta per arrivare, quelle favole del passato riportate nel presente e per l’occasione rese più acide e incomprensibili, richiamando stagioni e uccidendo ansie che opprimono, ritrovarsi tra le molecole d’aria e creare connubi e sodalizi che non sempre riescono tra le band, ma si concedono e traggono profonda capacità di improvvisare e soprattutto sperimentare.
Continua la produzione da parte della Factum Est, parte essenziale della Jestrai Records, di dischi molto underground, quelli che piacciono a noi che si appropriano di un pensiero e lo esprimono attraverso molteplici significati, che radiosi come aurora luccicante si scambiano impressioni prima lasciate al caso ora lasciate quasi all’improvvisazioni se non altro per l’uso di strumenti inusuali e conditi da voci in delay furioso e impastato amalgamando la scena dietro a tende coprenti.
Il regno sta per arrivare, noi siamo il regno ci dicono gli St.Ill, ci fanno contorcere con dissonanza e ci portano in un mondo tutto da scoprire, lisergico, che ingloba la psichedelia anni ’70 e approda ai giorni nostri toccando Sycamore age, comprimendosi fino all’incendio finale di _54.
Un disco che a volte suscita stupore, deformando lo specchio della vita e consegnandoci ballate degne del Bianco dei Beatles, un album che riesce ad ogni ascolto a pervadere l’aria di nuove forme sonore, costruendo strutture anacronistiche ed estemporanee, fruibili e coscienziose.