Enzo Moscato – Hotel de l’Univers (Squilibri)

Incroci surreali di world music concentrica riescono ad imbrigliare il fascino del jazz e della musica cinematografica degli anni passati e si fanno portatori del ricordo di un grande drammaturgo, Enzo Moscato e della sua attenzione unica, rara e indiscussa per la ricerca e per l’evoluzione di una scena in continuo divenire. Per l’occasione, sotto la direzione di Pasquale Scialò, rivive un’avventura musicale che affonda le proprie radici nella scoperta, nel cinema dei grandi del passato, da Fellini a Wenders, nelle musiche di Rota, Piovani, in un continuo sali scendi emozionale capace di spingersi oltre l’immaginato perpetuando quell’idea di bellezza che coinvolge, ammalia, ingloba il tutto in un disegno universale. Sono tracce che si fanno memoria e colgono l’insperato all’interno di un movimento musicale dove la sostanza sembra essere punto imprescindibile per comprendere una musica fatta per essere vissuta. In Hotel de l’Univers si possono evidenziare, nel finale, due momenti di interpretazione affidati a Enzo Gragnaniello per un risultato d’insieme che fonde la poesia a qualcosa di più sofisticato e immortale.


Arneo Tambourine Project – Arnissa (Squilibri)

Nato dall’iniziativa di Giancarlo Paglialunga, maestro di tamburello, membro del Canzoniere Grecanico Salentino e componente dell’Orchestra Popolare La notte della Taranta, Arnissa è un trovare, all’interno delle radici mediterranee, la porta unica e inimitabile per scoprire, in profondità, il senso dell’appartenenza, dello stare, dei legami e dell’amore che vola e unisce ogni cosa. Arneo Tambourine Project ricopre di ritmo, energia e bellezza un vivere che trova, nella speranza di ogni giorno, il senso della vita e di ciò che ci appartiene. Una voce racconta, narra, caratterizza suoni e colori e a coadiuvare il tutto otto tamburellisti capaci di creare vivide immagini mai in dissolvenza, ma cariche di quella meraviglia primitiva che non ci fa stare seduti, impassibili, ad aspettare che il destino si compia, ma piuttosto ci rende protagonisti attivi del cambiamento che risiede in noi. Arnissa è un album che si spoglia del superfluo e ti guarda, con onestà, dentro al cuore. Un disco che trova, nella ricerca, tutte quelle sensazioni nascoste e lontane di un essenziale e unico divenire.


 

Piero Ciampi – Siamo in cattive acque. Canzoni inedite. A cura di Enrico De Angelis (Squilibri)

Mastodontica opera di riscoperta della canzone d’autore italiana a cura di Enrico De Angelis che con pazienza certosina, scova, nei vecchi archivi del grande cantautore italiano, pezzi, frammenti, provini, elementi che fanno comprendere, agli appassionati e non, la grandezza di un musicista che non sente il peso di questo nostro tempo. Un doppio disco. Trentadue pezzi. Ventuno con varianti di canzoni già conosciute. Undici mai ascoltate prima, per un’emblematica e potente concezione di un autore che ha fatto la storia della musica per come la conosciamo. Dentro a questa raccolta, se così possiamo definirla senza sminuire l’importanza dell’opera, c’è il lavoro magistrale di una persona che è riuscita a tenere i rapporti con i grandi autori del passato come Gian Franco Reverberi, Pino Pavone, ad intrecciare vissuti e pensieri, memorie e ricordi. Ecco allora che rivive ancora, grazie anche all’etichetta Squilibri, la musica affascinante di un uomo forse troppo poco compreso, qui in una nuova veste, più intima e più introspettiva del solito. Una veste che ricerca, tra le pieghe del tempo, il tormento illuminato di un poeta e la sua voce che si fa poesia.


Maria Roveran – Come in un film (Squilibri)

Una sorta di colonna sonora melliflua che spazia tra generi contemporanei senza disdegnare un approccio stilistico che attinge la propria fortuna nelle rincorse del tempo moderno. Torna Maria Roveran, attrice e musicista veneziana sempre in bilico tra una sopraffina esigenza di esprimere introspezioni e quella sensazione pura e concreta di voler creare oltre ogni aspettativa. Come in un film profuma di cinema appartenendo a tutta quella serie di album che cercano di trovare una chiave di volta nei percorsi interiori senza scoprire, per forza, un confine tra i mondi raccontati, ma piuttosto contaminandosi continuamente. Un cantautorato atmosferico dove suoni acustici si mescolano ad un’elettronica quasi martellante. Immaginazione e substrati di coscienza si alternano da Inquietudine fino a Porta fortuna passando per Dimenticare, Domenica, In bilico, per un insieme di pezzi che trovano, nella totalità raccolta, numerosi mondi che si fanno arte, bellezza concettuale, eterna meraviglia. Un sentiero che incrocia numerose strade, un moto perpetuo di classe ed eleganza dichiarata.


Wayne Scott – Forty-eight/11 canzoni di Lucio Quarantotto(Squilibri)

Opera mastodontica che intrappola nell’etere delle nostre coscienze un substrato culturale che affonda radici nel passato di un cantautore che in pochi conosceranno, ma che con la sua poetica universale ha saputo dare visione mai superficiale di un mondo da abbracciare con la forza dei sentimenti. Parliamo di Lucio Quarantotto, musicista e compositore veneziano, scomparso prematuramente e ideatore, scrittore, dell’ormai classico intramontabile di Andrea Bocelli, Con te partirò. In questo album Wayne Scott, attore, regista, fotografo, omaggia, con un’opera del tutto avanguardistica, un grande della musica italiana troppo poco ricordato. In questo esercizio stilistico e raffinato, fuori da ogni regola precostituita, Wayne Scott sa dosare un potente universo di colori che rendono ancora più onirica una prova temeraria, una luce oltre gli anfratti di questo tempo, un atto d’amore che si propaga da Di mattina molto presto fino a Entrai in un ristorante, per dare risalto e contenuto ad un disco di grande levatura artistica capace di generare speranza perpetua nel dirupo solitario della condizione umana.

Per acquistare il disco:

https://www.squilibri.it/catalogo/cd-e-dvd/wayne-scott-forty-eight-11-canzoni-di-lucio-quarantotto


Antonio Lombardi – Canzoni della Contea di Levante (Squilibri)

Si narra di mare e di terra. Di stretti lembi di confine ad intensificare vedute sempre più lontane in un vortice di sensazioni poetiche che imprimono l’etere circostante di perpetuo amore verso un territorio, un modo di essere, un’esistenza oltre le mode del momento e diretta verso l’essenza delle stesse cose che contano. Antonio Lombardi fa le cose con calma. Si presenta, dopo dodici anni, con un egregio album di cantautorato  che ricorda, per certi versi, quel tentativo altamente poetico di Danio Manfredini di regalarci un album introspettivo dove i protagonisti dell’esistere sono le stesse persone che fanno parte delle nostre vite. In Canzone della Contea di Levante c’è la realtà a comporre gli elementi necessari di un quadro magnifico, rurale, ma nel contempo montano e marino. Una sorta di percorso pieno di ostacoli da scrivere e riscrivere nel diario della vita. Un diario mai conciso, ma piuttosto ricco di particolari, di cose belle che diventano meraviglie, di morte e di vita e in mezzo un percorso fatto per amore.


Guido Festinese, Paolo Gerbella, Maurizio Logiacco – Schiena dritta. Per Gianmaria Testa (Squilibri)

Festinese, Gerbella e Logiacco, Schiena Dritta. Per Gianmaria Testa

Opera sopraffina, umile, ma non per questo modesta. Un disco che accarezza e riscalda, rende parteci di un tutto di difficile narrazione che diventa meta-poesia e lucentezza da accogliere e custodire per i giorni a venire. Un album cesellato sui ricordi. Quei ricordi che inglobano la figura del grande Gianmaria Testa e qui rivissuti da un ensemble di musicisti importanti e la partecipazione unica di Paolo Fresu. Un progetto che unisce i testi e le canzoni di Gerbella, le fotografie di Maurizio Logiacco e i racconti di Festinese, a ricondurre il pensiero all’interno di momenti aspri e nel contempo leggeri, universi paralleli che collimano in un punto preciso chiamato Amore verso un qualcosa che non ha confine. Preziosi momenti che come diamanti incastonati riescono a recuperare il tempo perduto interiorizzandolo in canzoni che diventano pezzi di vita ed esigenza di uscire allo scoperto come valvola di sfogo necessaria. Mille pezzi veri, Gli alberi di canto, Ulisse, Denso, Il costruttore, Stazioni, sono solo alcune delle meraviglie da ammirare. Un omaggio quindi che diventa memoria, un velo di nostalgia dentro la tasca di un qualunque mattino.  


Elisa Ridolfi – Curami l’anima (Squilibri)

Elisa Ridolfi, Curami l'anima - Squilibri Editore | Libri, CD e DVD di  musica, antropologia, storia orale e poesia

Pezzi di cielo da conquistare all’interno di un viaggio emozionale unico e vero dove passione e costanza sono caratteristiche principali ed essenziali per comprendere risvolti nascosti, pieghe dell’anima ricche di anfratti celati, storie da costruire, futuro da cercare. Il nuovo di Elisa Ridolfi è un passo di danza elegante e sospeso, etereo nella forma, ma calato introspettivamente nelle meraviglie quotidiane. Curami l’anima è una sorta di appello, un bisogno, un senso raro nel costruire spazi e un bisogno onesto e sincero nel delineare una natura interiore che sente il bisogno di rifiorire ancora una volta. Ecco quindi che il disco prende vita nel tentativo di dare un senso ai rapporti, a tutto ciò che è reale, alle sembianze da abbattere, alla veridicità da scovare. Curami l’anima è un disco complesso nella sua semplice forma, un vento leggero estivo a colmare di parole il vuoto intorno.