My Speaking shoes – Siamo mai stati (Autoproduzione)

Si cimentano con il cantato in italiano e stupiscono.

Stupisce soprattutto quella voce, la voce di Camilla Andreani che abilmente commistiona un cantato rock al bel canto italiano, che con aggressività arriva a comporre melodie alla Natasha Khan su strutture dei primi Smashing Pumpkins di Siamese dream.

Il tutto poi si evolve toccando vertici hardcore con punte di new metal che strizzano l’occhio al noise rock d’annata e il punk più elettrizzante.

Le canzoni convincono, sia dal punto di vista linguistico sia perché generano una novità nel panorama della musica italiana avvicinandosi alla proposta, ma osando maggiormente, dei Sick Tamburo.

Tutto questo sono i My speaking shoes, gruppo di giovani di Sassuolo che rinfrescano per proposta e convinzione, relegando uno spazio a tutto ciò che è inutile e soppesando, da equilibristi sopraffini, tutte e 11 le tracce tra divagazioni sonore strumentali e non in cerca di costante ispirazione.

Un disco ricco di spunti e riflessioni, capace di renderci atti ad ascolti che vanno ben oltre il nostro sentire.

Prova in italiano superata direi e comunque gran prova davvero, che sovrasta per originalità e inquieto vivere capace di sfoderare, quando meno te lo aspetti, brani di questo livello.