Titolo: Crescere, che palle! Sarah’s Scribbles
Autrice: Sarah Andersen
Casa Editrice: Becco Giallo
Caratteristiche: brossura, 112 pp. bn
Prezzo: 13€
ISBN: 9788899016296
Autobiografia non dichiarata in una raccolta di strisce che ha il sapore del tempo lasciato alle spalle e quel bisogno essenziale, come essenziali sono le linee della Andersen, di ritrovare noi stessi in un battere di ciglio, tra le giornate andate a male e i minuti spesi a contare l’arrivo di qualcosa di nuovo, imprevedibile, capace di emozionarci ancora una volta, forse per sempre o forse soltanto per racchiudere quel bisogno tardo adolescenziale di appartenere ad un’idea più grande di mondo che ci siamo costruiti o che vorremmo fosse già insita in noi.
Tutto questo racchiude Sara Scribbles, protagonista indimenticabile di un fumetto che continua ad avere successo in tutto il mondo grazie ad internet e alle migliaia di fan su facebook che la giovane artista newyorkese porta al suo seguito; una serie di striscie online tradotte in diciasette lingue per un pubblico che si rispecchia in ciò che la poco più che vent’enne Sarah Andersen scrive, raccontando di amori e passione infinita per i libri; il tutto avvolto da una velata introspezione e da quella capacità di entrare in empatia con i nostri pensieri per comprendere a fondo il vortice di emozioni che ci tiene incollati alla vita.
La realtà raccontata con gli occhi di una giovane ragazza, semplice e soprattutto umana, capace di farci affezionare già dalle prime vignette rincorrendo testi che rimandano ad uno stile lineare ed essenziale dove i pensieri sono parte preponderante del tutto e dove l’ambito temporale è protagonista in gran parte del libro.
Edita da Becco Giallo, attenta casa editrice che per l’occasione sposta il focus dal giornalismo d’inchiesta al fenomeno popolare, questa raccolta di strisce non è altro che un modo per assaporare: per i più grandi un’età che non c’è più, raccontata con fare ironico, semplice e arguto, per i più giovani invece rimane un modo per condividere esistenze da una parte all’altra del mondo, lontani a causa di barriere fisiche e ideologiche, ma avvicinati da un quotidiano che li accomuna.