Salvo Mizzle – Ultimamente sono io (Beta Produzioni)

Sottofondi sonori crepuscolari a ricreare ambientazioni scarne e pulite dove consumare e tessere storie d’amore infinite. Imbrigliare la luce, lasciarla andare, perpetuare un sogno apparente di velluto che ci riporti a casa che ci riporti laddove tutto è cominciato. Energia mai conclamata e soppesata che ricorda l’ultimo album meraviglioso di Paolo Cattaneo, tra le perle preziose, questo, di una musica, purtroppo in Italia, mai così tanto commercializzata. Il nuovo di Salvo Mizzle, dopo sei anni, accende colore e sostanza attraverso sette canzoni che si muovono tra cantautorato indie pop e sperimentazione autorale. Un album leggero prodotto da Nicola Faimali, già bassista di Dente e capace di valorizzare gli accenti e le intenzioni di un musicista elegante che non smette di meravigliare. Ultimamente sono io è un album per palati raffinati, ma non solo, è un disco che sa scavare all’interno di un universo fatto di quotidianità e bellezza, un universo dove ognuno di noi è in grado di trovare la propria strada, il proprio punto di incontro, una partenza che sembra non essere mai arrivo.


Salvo Mizzle – Belzebù pensaci tu (Autoproduzione)

Evoluzione musicale e di scrittura per l’artista pugliese Salvo Mizzle, che dopo il già recensito sulle nostre pagine, Via Zara del 2013, ritorna con un album maturo e introspettivo capace di portare con sé caratteristiche peculiari di un cambiamento sovrapposto al tempo che abbiamo davanti, un cambiamento che per scelte stilistiche accompagna un concept album in bilico tra il cantautorato e il rock, passando per il folk e la progressione in musica chiara negli intenti di ricreare un mondo da abitare e tante volte un mondo da cui fuggire.

Lo stesso autore ci racconta che questo è un album che parla di vita e allo stesso tempo di morte, è un disco sull’abbandono e sulle stesse riflessioni che la vita ci costringe a fare, rintanando tante volte le certezze dentro a scatole oscure e riuscendo a strappare, barcollando nel buio, quel pezzo di sorriso che ci fa tenere in vita, in modo inadeguato forse, ma pur sempre mantenendo una forza interiore di lotta verso ciò che ancora non conosciamo profondamente, energia viscerale che compone e scompone, che rimette in sesto pezzetti del nostro corpo e ci rende attenti scrutatori di ciò che siamo diventati.

Un disco composito e importante, dodici canzoni che sono la summa di un pensiero ricercato nel vivere di ogni giorno, tra velata ironia e tanta sostanza, tra il tempo che è passato e tutto quello che abbiamo davanti.

Salvo Mizzle – Via Zara (HomeRecords)

Cantautore anomalo, confidenziale, lo-fi per approccio, high-fi per stile, un connubio perfetto tra un cantato graffiante e un arrangiamento quasi scarno, ma pronto a colpire nel segno, raccontandoci di doni non ricevuti, vita non del tutto assaporata, disagio di essere quello che non si è.

Questo è Salvo Mizzle, un cantautore come tanti altri si, ma con la capacità intrinseca di essere sincero, ogni parola è velata, ma risulta al contempo fuori da denti come farfalla disturbata che cerca un riflesso di luce solare nella tiepida primavera.

Un viaggio, un racconto, significano molto per il cantautore e grazie a escamotage stilistici riesce a rendere lucida un’interpretazione dolente di un’esistenza in bilico.

E poi c’è l’amico Matteo Marcucci che riesce ad impreziosire in modo sottile quello che in qualche modo brillava già di una luce propria e caratteristica.

Nove tracce di chiaro scuri dove l’evidenza non è mai troppa e dove l’intimismo si rivela gridato, concependo dei veri e propri capolavori in pezzi come I giorni di Coppelia o nell’incedere sonoro di Via Zara.

Una punta di diamante nell’oceano e noi non possiamo che rimanerne stupiti.