Royal Bravada – Royal Bravada (Autoproduzione)

Questo è il pop che mi piace, non strillato, non mega acclamato, essenziale, lineare, suoni curati, canzoni che ti entrano e non escono più, con contrappunti di chitarra che si dileguano al suolo lasciando polvere al proprio passaggio.

I “Royal Bravada” meravigliano con una prova carica di stile e precisione degna di un qualsiasi disco  che sforna il mercato internazionale giornalmente, con piglio quindi di chi la musica la fa da un sacco di tempo pur mantenendosi giovane negli anni e nelle scelte.

10 tracce che lasciano spazio all’immaginazione, dove ognuno è il protagonista di queste storie che si fanno influenzare dal migliore indie-pop in circolazione partendo da gruppi come “Blur”, passando per “Bloc party” e roll and rock coreografico di “Franz Ferdinand” e Co.

A farla da padrone in questa prova dal sapore immacolato sono i cori puntuali che affiancano la voce azzeccata di Alberto Ciot  coadiuvato nell’opera da Luca Fedeli  alla chitarra, Antonio Silvestre al basso, Alberto Trizzino all’altra chitarra e Marco M Lucano alla batteria.

Una corsa folle su di una montagna deserta sbattendo addosso ad ogni albero che si incontra al proprio cammino: è questa la sensazione di stordimento che percepisci lungo l’intero LP dove la follia  è sempre accompagnata da una cura maniacale per il dettaglio in vista della buona riuscita del tutto.

Un disco che ci farà compagnia per molto tempo questo omonimo della band Monzese, un album così ricco di energia da far invidia a band più blasonate, un ascolto obbligato quest’estate da poter sorseggiare lungo una strada infinita.