Disco incantevole e soppesato, capace di quella forza gravitazionale che permette agli strumenti di entrare poco alla volta nell’incantevole voce di Mara Luzietti e di far si che il mistero che si cela dietro a queste ballate/canzoni in lingua inglese sia svelato a poco a poco tra ricordi di un tempo lontano e la rievocazione di quella nostalgia, del bisogno di tornare alle nostre origini.
E’ un disco fanciullesco, i passaggi lo delimitano e scavano in profondità per donarci una pelle nuova, un nuovo vapore acqueo che mostra dietro di se un connubio perfetto tra ragione e sentimento, tra la voglia di partire e l’esigenza di aspettare, di riflettere, di trovare il momento giusto per la partenza della vita.
C’è un pezzo in mezzo a tutto questo, Notte di luna calante di Modugno, un pezzo elegantemente interpretato e arrangiato nuovamente, dove nulla è lasciato al caso e dove la costante ricerca porta a risultati convincenti.
Un disco quindi dal sapore vintage, ma allo stesso tempo un disco di ombre che si stagliano al calar della sera; forse una parte introspettiva che pian piano riesce ad uscire o forse più semplicemente, il mistero dell’album è una pura sfaccettatura dell’animo umano, alla ricerca costante di un posto dove vivere, alla ricerca costante di un posto nel mondo dove poter stare.