Lorenzo Lambiase – Lupi e Vergini (Modern Life / Audioglobe)

Il giovane Lorenzo Lambiase, romano, classe 1981, ci regala, dopo il primo album La Cena, un disco di lirismo esistenziale, questo, dove il cantautore riesce a raccontare momenti di storia vissuta sapendo sperimentare sapientemente gli strumenti a disposizione.

Lupi e vergini è il contrasto di un’esistenza reale, ci sono elementi quali il trascorrere del tempo, l’abisso e la risalita, la vita dopo la morte e la coscienza che lascia spazio alla negatività a tratti dell’esistenza.

Dalla cover sembra di fare un tuffo nei paesaggi umbri o toscani, tanta è l’immaginazione che viene a crearsi nella mente di chi ascolta.

A volte il tutto suona cupo come nella TitleTrack, a volte ci si può imbattere nel Moltheni più intimista o nei Tiromancino più elettronici anche se Lorenzo in più passaggi strizza l’occhio al miglior cantautorato di sempre.

“Ho visto troppa gente stupida nuotare contro il vento” canta in Contro il vento mentre in Sulla riva si fa portatore di un grido quasi disperato e allo stesso tempo scandito da dolci parole di preghiera “Ma il rumore dei miei pensieri è più forte, non riesco a respirare”.

Periferia è canzone ricercata, fluida, sperimentale con stile e anche qui il tema del tempo dall’incedere inesorabile “Ho aspettato troppi anni, ho aspettato inutilmente”.

In Gospel sembra di sentire il miglior Tom Mcrae, mentre La strada ricorda molto gli Snow Patrol.

Solo rievoca Touristiane memorie del computer oxfordiano per eccellenza mentre La grande rivolta , canzone di sette minuti, chiude con ricercata misura, il viaggio.

Il cantautore romano, in questa prova, mette sul tavolo tutte le doti di polistrumentista e ricercatore.Essenziale, ma ricco di sfumature risulta l’intero album che nella sua omogeneità regala un cerchio quasi perfetto dove fiaba e realtà si incontrano e scontrano  in un unico mondo.