Rigo – Water Hole (Rivertale Productions)

I più lo consoceranno come il bassista di Ligabue, ma in questo disco del tutto acustico e vibrante di polvere sulle sei corde il nostro conferisce al cantautorato un nuovo modo di approcciarsi, lontano dai riflettori, vero ed essenziale, portatore di un suono puro e per nulla compresso, ma arioso; un vento caldo che accarezza, tra un Cat Stevens d’annata e tutta la produzione del post beat anni ’60 per abbracciare un modo genuino e del tutto essenziale, ma ricco di emozioni, che ci porta a conoscere lande deserte attraverso nuovi occhi e nuove direzioni.

E’ un disco registrato in chiave live, in presa diretta, attimi che non torneranno mi viene da definirli, otto pezzi che sono un ricordo lontano, un ricordo di un bambino, i rimpianti della gioventù e soprattutto l’immaginifico costruito, le luci che si spengono e che davanti a tutta questa bravura risultano inutili ripieghi per facciate odierne; un cantautore vecchio stampo che racconta  i bisogni di una società che sta per cambiare e proprio qui sta la differenza con tutto ciò che ci gira attorno: Rigo porta con sé le vibrazioni dell’anima, le vibrazioni del tempo che è stato e di quello che verrà, un mistero giace nascosto nel suolo o nel fondo del mare e noi continueremo, con lui, a cercarlo.