Riccardo Buck – Inward crawl (Pipapop)

Riccardo Buck: "Dipingo piante e canzoni" | Intervista

Fare musica di valore con poco. Quella che piace al sottoscritto. La musica che non cerca canali altri per arrivare, ma profondamente colpisce al cuore per sincerità e carica esplosiva nel comunicare una posizione, un’estetica, un vivere. Un multitraccia a cassetta, una manciata di brani, sette e una predisposizione per il cantautorato a bassa fedeltà che pervade l’intera produzione a rincorrere mostri sacri come Nick Drake, Elliot Smith o altri meritevoli d’attenzione come The tallest man on earth il tutto condito da una forte dose di capacità espressiva racchiusa all’interno di brani si scarni, ma contemporaneamente pieni di colore. Riccardo Buck è un pittore dell’anima, uno che riesce veramente con poco a raccontarti un mondo intero. Questo disco d’esordio ne è la prova. Sette canzoni che brillano di luce propria e cercano, nella vastità del mondo musicale, di ritagliarsi un posto d’onore tra le cose più semplici e sincere degli ultimi tempi.