Requiem for Paola P. – Ho vissuto confusione (Imbecillity Kills)

Ho Vissuto Confusione

Urgenza sonora che prende il sopravvento per consegnarci una prova fatta di angolature smussate e di sostanza che si percepisce già dalle prime note proposte. Ritornano dopo sei anni i Requiem for Paola P. attraversando con coraggio e determinazione il mare discostante delle produzioni odierne grazie ad un disco che sa di freschezza, immediatezza e meraviglia da cogliere nelle costruzioni artistiche proposte. Sono otto tracce che affondano radici nel punk e nel rock alternativo. Una sorta di incrocio tra Giorgio Canali, Il buio e i Diaframma alle prese con una ardimentosa discesa negli inferi della nostra anima. Si parte con Lacrimoni e si finisce con Il giorno di festa, nel mezzo le visioni di un’esistenza al limite che non smette di denunciare e gridare il proprio stato di appartenenza. Ho vissuto confusione è un album che parla del nostro tempo. Un album che parla al cuore di chi ascolta con un’innata fame d’aria e una resistenza tenace agli incubi del domani.

Requiem for Paola P. – Sangue del tuo sangue (Nulla officine discografiche/Imbecillity Kills)

Dopo sei anni il ritorno come un pugno allo stomaco negli anfratti crepuscolari della nostra coscienza in sostanziosa ricerca immaginifica di canzoni hardcore rivoluzionate a dovere con il piglio di chi non ha nulla da perdere e mescolando la lezione del cantautorato degli anni ’90 per testi che parlano di natura e per la natura, non mera convinzione di appartenenza al nostro ambiente quotidiano, ma piuttosto un’esigenza di calpestare un mondo concreto e talvolta generoso, un mondo da esplorare che per l’occasione si proietta in canzoni al fulmicotone, dense e pregne di sostanza da dover rilasciarle piano piano per poi riprenderle, assaporarle fino in fondo, sedimentarle nel nostro animo per racconti di un mondo in rovina e appigli ancora sostenibili; esigenze quasi estemporanee di ritornare con un soffio alle proprie radici, le proprie origini, concentrando le spiegazioni nel momento giusto e lasciando scorrere prepotentemente il fiume di parole che penetra e ci costringe ad ascoltare questa volutamente criptica prosa che è nostra carne, nostro tempo, nostra inevitabile vita, perché i Requiem for Paola P. sono tornati, dopo una trasformazione sofferta, ma naturale, una crisalide pronta a bucare il proprio tiepido nido, tra allegorie e figure astratte, ma sedimentate in costante ambizione di ricerca musicale che calpesta gli errori del tempo e si immola ad essere nuovo inizio futuro.