Il reparto psichiatrico – Qualcosa più di niente (Autoproduzione)

Disco d’esordio per una band strampalata che fa del citazionismo un’insegna da espandere come bandiera all’interno delle nostre menti, incamerando un rock che si affaccia alla canzone d’autore decostruita a dovere e mossa dall’intento di dare da vita e voce forse, a chi tutto questo non ha. Già dal nome della band si può evincere la particolarità della proposta, sostenuta da un rimando quasi sempre esplicito, nei titoli e nei testi delle canzoni, a personaggi di un mondo onirico, fantastico, da Laputa di Miyazaki, fino a Moby Dick, passando per il Mago di Oz, senza dimenticare gli Humpty Dumpty di Alice attraverso lo specchio e in un certo qual modo un mondo infantile che si affaccia all’età adulta in modo improvviso, ma allo stesso tempo luccicante. Il reparto psichiatrico con quel Qualcosa più di niente si dimostra essere una band dal forte carattere e connotata da un impattante desiderio di raccontare e raccontarsi attraverso parabole che ci riguardano da vicino e osano fino a comprendere ciò che è nascosto dietro alle apparenze di ogni giorno. Un mondo strutturato e variopinto mosso dalla psichedelia dell’attimo appena fuggito.