Augustine – Proserpine (I Dischi del Minollo)

Recensione: Augustine - Proserpine

Elementi naturali si fondono con un cantautorato maturo ed essenziale ricoperto di personalità e capace di scavare a fondo guardando alla bellezza della ricercatezza in modo originale. La musica di Augustine, all’anagrafe Sara Baggini, racchiude i segreti più reconditi di una musica fuori dal tempo, una musica che si sazia di input provenienti dall’esterno nel tentativo di dare vita, di dare luce ad architetture e sovrastrutture che si fondono con l’orizzonte, si fondono con un suadente dark ad incamerare momenti che non torneranno più. Una sorta di unplugged leggermente elettrificato dove la voce è in primo piano a raggiungere altitudini inesplorate. Un cammino oscuro che apre alle nebbie interiori cercando di aggrappare passione e talento al filo sottile che ci lega, al filo sottile che attraversa i nostri sogni più nascosti. Quello che ne esce è un album davvero esaltante. Un album dove la solitudine e il mistero sono elementi primari di una musica in divenire.