5 canzoni, 5 colori, tracce malinconiche che si spezzano all’inesorabile declino e alla speranza di centrare sonorità post floydiane in lento crescere e divenire.
Un pop rock ricercato che trae linfa vitale attraverso sonorità legate ai gruppi di fine ’90 primi 2000 in testa fra tutti Perturbazione, Paolo Benvegnù per finire con Amor Fou.
Testi che incantano per veridicità e introspezione e mettono in risalto una chitarra acustica che scioglie e crea atmosfere rarefatte coadiuvata da un’elettrica che fraseggia e si lascia trasportare ad effettistiche calibrate.
Un colore e uno stato d’animo, un colore e una creazione nuova che mescolano attimi di vita all’illuminazione, nell’intento di farsi strada, di ricercare un pensiero oltre il grigiore delle città.
Racconti di vita quindi che incanalano una tonalità che ci introduce alla canzone che sta per arrivare, al pezzo che vuole renderci partecipe della sua singolarità.
E come in un quadro il tutto si fonde in un’immacolata bellezza pronta ad ammaliare e a stupire ad ogni nuovo ascolto.