Simone Piva e I Viola Velluto – Fabbriche, polvere e un campanile nel mezzo (Toks Records/Music Force)

Periferie cariche di ecomostri, fabbriche sempre aperte che si stagliano all’orizzonte grazie a fumi inquinanti, luci abbaglianti che trasformano il nostro stare al mondo in una pubblicità continua, in una desolante discesa verso il nulla totale. Fabbriche, polvere e un campanile nel mezzo è l’incontro con il nostro stare al mondo. Una polaroid scattata nell’opulento nord est italiano, una fotografia lineare di ciò che ci circonda raccontata con maestria e ironia a coronare un’esigenza di rappresentare in musica uno spaccato di questa società. Simona Piva e I Viola Velluto ritornano con un nuovo album. Un disco pregno di storie dall’animo westernato e folk, impregnate di cantautorato da osteria che ricorda i primi TARM per freschezza e genuinità e per ciò che viene raccontato. La battaglia infuria che fa da apripista al disco è forse la canzone più riuscita. Un pezzo da mandare in loop a tutto volume fino all’indigestione totale. Il mondo rappresentato dai nostri rispecchia inesorabilmente quello che si respira nelle regioni del nord Italia. Raccontano di una provincia inglobata, raccontano di questo nostro tempo infame, dove forse i sentimenti saranno l’unica cosa che ci potrà salvare.