I dottori – Poesia e Veleno (Autoproduzione)

Volontà di fondere lo stile rock più duro ai limiti con lo stoner oltreoceanico di Queens of the Stone Age, l’alternative metal dei System of a down con il cantautorato dei grandi autori italiani tra De Andrè e Gaber passando per l’ironia dissacrante del Gaetano più ispirato, una poesia legata al veleno, un’eterna esigenza di incapsulare attimi vissuti che sono ricordi del passato, tra arrangiamenti volutamente minimali che acquisiscono valore soprattutto in chiave live, un disco che scioglie i paradigmi del tempo andato per dare un senso maggiore alla compiutezza delle parole, incisive, profonde e in pezzi come l’apertura Per non  farti ammalare passando per Marte, Marilù, Mario il poeta i nostri si fanno portatori di un mondo quasi di paese, quasi di quartiere, dove i significati della vita si possono leggere negli occhi della gente, dove l’essere unici permette di guardarci in modo diverso, forse più vero e reale, sicuramente più sentito e tangibile; un disco che da la possibilità di creare legami ascoltandoci.