Piqued jacks – Synchronizer (INRI/Metatron)

Potrebbe essere un'immagine raffigurante attività all'aperto

Volare lungo sentieri immaginari dove l’emblema di una vocalità nascosta si trasforma attraverso percussioni incisive che attraversano parti di piano in divenire, parti di piano incorporate lungo il mare di ogni giorno. I Piqued Jacks confezionano un disco dal forte sapore internazionale che sembra quasi un incrociatore sonoro tra Incubus, Counting Crows, Arcade Fire, Joycut in una sorta di bolla d’aria corposa ed ambiziosa dove il tutto vale più della somma delle parti e dove l’evoluzione sonora diventa eco primordiale per riscoprire sempre nuovi territori. Synchronizer suona veloce, un fiume in piena, un’energia viscerale capace di cogliere la parte più emozionale di un rock di davvero facile appeal, ma nel contempo eccellentemente suonato e misterioso nella sua interezza. Polvere e abbandono, luci in dissoluzione, aspettative e grande potenza sonora ad intrecciare le capienze uniche di pezzi come l’apertura affidata a Golden mine per proseguire con l’incanto di canzoni come Mysterious equations, Elephant, Call my name, Fire brigade e la finale Lonely hearts, Cozy hut. I Piqued jacks, con questo terzo disco, danno prova di forte capacità nel creare sovrastrutture da leggere su diversi piani in un vortice contagioso dove la bellezza è a porta di mano e dove canzoni di un certo spessore sembrano parlare con voce amica del domani che verrà.


Piqued Jacks – The Living Past (Autoproduzione)

Elettrici suoni accoppiati al sintetico che si staglia all’orizzonte e rende vera ed essenziale l’idea di fondo che accomuna questo album in grado di raccogliere forme temporali del nostro incedere in una conquista che ha il sapore delle cose migliori. La super band Piqued Jacks fa dell’essenza rock un punto di partenza per virare verso sonorità funk passando per un alternative che ha il sapore degli anni duemila in una sorta di bolla d’aria che ingloba Incubus a Biffy Clyro, Starsailor a RHCP accendendo il cielo sopra di noi di stelle difficili da spegnere almeno stanotte. The living past è un affresco di questi nostri tempi, un inno alla natura da difendere contro l’avanzata di tempi industriali sempre bui, un inno alle amicizie e alle relazioni vere, una ricerca indissolubile che prende forma canzone dopo canzone, attimo dopo attimo. I Piqued Jacks sfornano una prova davvero convincente dove l’internazionalità di fondo si sposa alla perfezione con le strutture create in questo disco per un insieme unico di posti e luoghi da sognare prima che il giorno abbia fine.