Libri -Pieralberto Valli- Trilogia della distanza (I libri di Gagarin)

Titolo: Trilogia della distanza

Autori: Pieralberto Valli

Casa Editrice: I libri di Gagarin

Caratteristiche: pag. 128

Prezzo: 12 €

ISBN: 9788894545104

 

Inquietudini letterarie riposte negli ambienti malinconici e claustrofobici di una trilogia densa e ricercata. Uno spazio da conquistare. Uno spazio dove elementi di continuità con i sentimenti e con il nostro essere reali si fonde a coprire momenti di uniformità mai scontata dove la scelta poetica si abbatte inesorabile addosso alle calamità quotidiane di ogni nostro giorno. Tre elementi. Tre movimenti. La fine di un amore. La fugace visione di un nuovo amore. Un compleanno. Punti discostanti, ma incredibilmente vicini. Un grido a cielo aperto che si muove a liberare pesi continui, pesi difficili da dimenticare.

Pieralberto Valli, cantautore, musicista, già con i Santo Barbaro, ci regala una seconda prova letteraria che si dipana, soprattutto nel primo racconto, all’interno di mondi orwelliani dove la necessità di gettare d’un fiato una scrittura alquanto introspettiva, ci permette di assaporare il momento. Una soggettività che si respira. Amore al tempo delle mascherine. Un guardarsi dentro. Un guardare e mai far parte di un’azione, ma piuttosto di un contorno che compone il quadro della nostra vita, del nostro continuo migrare verso posti, porti, luoghi, mai definiti.

La scrittura è ammaliante, compositiva. Sembra di assistere ad un’immensa sinfonia dove la semplicità della storia mostra le mille sfaccettature dell’animo umano alle prese con uno scavarsi dentro. Una ricerca del particolare nella notte più nera dove la luna sembra essere l’unica e sola in grado di illuminare la strada, di illuminare il cammino. Parole quindi lasciate a sedimentare e ad avvolgersi a spirale lungo le esistenze toccate come fuggevole carezza.

Pieralberto Valli dimostra un forte attaccamento ai sentimenti più preziosi che una persona può contenere. L’amore scisso e riscoperto. L’amore mai come richiesta, ma piuttosto come mirabolante elemento di congiunzione che tesse trame senza la possibilità di capirlo, di comprenderlo. Trilogia della distanza è un flusso canalizzatore dove la bellezza raccontata si scontra con l’inottenibile e dove un gesto al di là del vetro segna indelebile il confine tra sogno e realtà.


Per info e per acquistare il libro:

https://www.gagarin-magazine.it/prodotto/trilogia-della-distanza-di-pierlaberto-valli/

Pieralberto Valli – Numen (Ribéss Records)

album NUMEN - Pieralberto Valli

Ascoltare Pieralberto Valli è come entrare in comunione con qualcosa di mistico, interiore che smuove una parte di noi, una parte di ciò che ci portiamo dentro. Abissi ancestrali risvegliano parti sopite e le canzoni che si susseguono come un fiume travolgono i meccanismi neuronali interiori, i meccanismi di disincanto che ci accompagnano nel tentativo di capire questa nostra vita. Numen si muove commovente e maestoso sin dalla bellissima traccia d’apertura Non fare tardi e via via recupera territori misteriosi in tappeti elettronici capaci di mescolare l’analogico al digitale in una commistione impattante di eleganza, forte capacità e grande sperimentazione. Un album composto da tre dischi, nato per accompagnare, in parte, uno spettacolo teatrale, questo Numen diventa un trattato sull’errare umano, sulla sconfitta e l’abbandono, sulla spirituale decadenza eterna. Un incontro di un io tormentato alle prese con l’evoluzione del proprio stare al mondo, uno spaccato esistenziale racchiuso in un prezioso box di tre dischi dove qualità e quantità diventano un tutt’uno, scardinando gran parte delle produzioni odierne e stabilendosi laddove nessuno, o quasi, può arrivare.


 

Pieralberto Valli – ATLAS (Ribéss Records)

Il punto di forza di questo disco è la capacità di raccontare il nostro tempo con delicatezza e leggera distorsione della realtà in un quadro tanto criptico quanto comprensibile tra il bisogno nell’attingere linfa essenziale e quell’arte per l’arte fatta di prodezze sempre più necessarie al giorno d’oggi. Pieralberto Valli, già leader dei Santo Barbaro, gruppo conosciuto per prove alquanto sublimi e importanti nel panorama della musica indipendente italiana dà vita ad un concept che ricopre spazi di interezza risultando per complessità narrativa fuori dal tempo, fuori da ogni vincolo precostituito e ricco di phatos atmosferico che coniuga alla perfezione il pop-piano di un ritorno malinconico e l’elettronica in sovrapposizioni non preponderanti, ma piuttosto ritmiche che compensano un’anima capace di esprimere in dieci pezzi un condensato di introspezioni inizio secolo. Per parallelismo mi viene da pensare all’ultimo disco di Paolo Cattaneo poi mi fermo un attimo e mi convinco che questa musica è un organismo a sé, capace di vivere di vita propria, basti pensare a pezzi come l’apertura Atlantide, Frontiera che cita Luca Barachetti e i suoi passati Bancale, passando per il Rumore del tempo, Esodo e nel finale Non siamo soli per comprenderne la cura sonora e gli spazi interposti da qui al futuro in una grandezza tangibile e in evoluzione. I social abbondano di schifezze e di diatribe continue, dai TheGiornalisti passando per Motta, nessuno escluso, mercificazione e sponsorizzazioni in abbondanza, discussioni sulle ultime inutilità di questo tempo, poi così dal nulla ti arrivano dischi come questo, in copie numerate e dal packaging così prezioso e ti riscopri in qualche modo lontano, diverso, più maturo, con la sicurezza che quello che stai coltivando, abbandonando tutto il resto, è solo necessario.