Vincenzo di Silvestro – Invisibile la felicità (Autoproduzione)

Una luce che proviene da lontano e ci accoglie, ci abbraccia e costantemente ci porta in un mondo dove l’introspezione sonora è pane quotidiano per questo violinista che si scopre cantautore, una prove di coraggio che amalgama uno stile mediterraneo ad arrangiamenti che abbracciano la cultura sanremese calcando la scena con passi discreti e dove le voci femminili sono cassa di risonanza per le continue emozioni che questo disco sprigiona.

Il diventare adulti in otto tracce, attimi di felicità svelata che si consumano e che prima o poi rischiano di intrappolarsi in una rete, come pesci di mare, senza speranza, ma che hanno come unico sostentamento questa musica, in grado di dare nuove possibilità e soprattutto nuove scelte da scoprire.

C’è lo zampino di Cesare Malfatti in questo disco e soprattutto nel primo pezzo, radiofonico più che mai, ma elegante e sussurrato che vede alternarsi la voce di Vincenzo con quella di una Liquidara non preponderante, ma dosata e delicata in un brano che si fa riascoltare senza stancare: Domani è Domenica è la canzone del provare, del tentare a far qualcosa di nuovo in un paesaggio estivo descritto inevitabilmente dai sentimenti, quelli veri, che ti fanno guardare negli occhi la persona amata e dire è il momento di partire.

Il tema del viaggio, il desiderio di essere diversi per sempre o almeno per una volta, un caldo abbraccio per l’autunno che verrà dove  la voce di Ilona Danho è altrettanto sospesa quanto incisiva in Vieni qui, ancora un abbaglio, un raggio di sole ancora e l’oscurità pian piano arriva, sospesa tra La Crus e un Niccolò Fabi degli esordi a trasformare la sofferenza in un diario ricco di appunti e di note.

Un disco con arrangiamenti magistrali, sempre pronti a riempire la scena con grande gusto, un cantautore che si è in qualche modo scoperto, ha trovato la strada e tenta ogni giorno di non abbandonarla vivendo.