Senhal – Bianco/Panoramica (Autoproduzione)

Un cantautorato d’altri tempi che si esprime quasi con grazia sopraffina come fosse una donna a piedi nudi sull’erba che danza fino allo sfinimento, tra leggiadre farfalle amichevoli e piccoli insetti che solleticano e salgono pian piano fino a comprimere il tutto in una poesia tascabile fatta di piccoli racconti post prog che per assonanza si rifanno facilmente alla musica targata ’70 italiana, il post figli dei fiori, in video in bianco e nero e purezza sostenuta non conclamata ma che strizza l’occhio in modo convincente fino all’altra parte dell’oceano.

Due canzoni completamente diverse tra loro, Bianco e Panoramica, ma che entrambe si domandano e si interrogano su temi esistenziali guidati da caparbietà e gioco di spirito, Bianco è il precoce invecchiare dell’anima rispetto al corpo, quando uno muore dentro e il mondo che gira attorno è solo sfocato contorno, Panoramica è il vedere da un punto di vista differente gli occhi degli altri, le città degli altri, le strade degli altri, che possono essere anche nostre solo se non perdiamo di vista il nostro vivere ed è ecco allora che il gioco riparte con Bianco e con l’esigenza fatta ricerca.

Un disco suonato e pieno di spessore, capace di andare fuori dagli schemi pur rimanendo in un’ottica di musicalità percepita che va oltre il vissuto, che va oltre la concentrazione per lasciarsi andare in un respiro profondo.